Tutti i campi rom saranno pronti tra la fine del 2009 e linizio del 2010. Lo ha assicurato ieri il sindaco Gianni Alemanno. «Per fare questo - ha aggiunto - bisogna concretizzare il piano casa. Cè bisogno dei trentamila alloggi, altrimenti il problema casa diventa una bomba sociale, ecco perché rinnovo il mio appello allopposizione affinchè ci sia su questo un percorso condiviso. Prevediamo di consegnare le prime case entro un anno e mezzo o due».
«Cè un equivoco da superare - ha proseguito il sindaco - sono stanziali o nomadi? Questa è la chiave del problema perchè i campi sono nati con lidea di ospitare persone che si spostano. A Roma ci sono invece tante etnie residenti da 20 o 30 anni e dunque il problema è sciogliere lequivoco: bisogna dividere la piccola parte realmente nomade, che deve avere un futuro nei campi lontani dal raccordo, da chi risiede stabilmente, che deve essere messo davanti all alternativa di seguire un percorso di integrazione o di andarsene via».
Il sindaco ha ricordato che i nuovi campi saranno più vivibili e controllabili, «in sostanza legalità e solidarietà insieme» e «non saranno nuovi borghetti come quelli che cerano negli anni 70 perchè dobbiamo portare queste persone a vivere stabilmente in appartamenti se risiedono qui». Alemanno ha inoltre detto che il censimento serve anche a dare un documento di riconoscimento italiano a chi è apolide.
E a proposito di nomadi ieri notte sulla Nomentana cè stato un episodio di «pulizia etnica»: quattro bosniaci hanno sequestrato un croato e lo hanno picchiato e derubato ma sono stati arrestati dai carabinieri. I quattro, tutti pregiudicati di età compresa tra i 24 e i 33 anni, domiciliati nei campi nomadi di via della Cesarina e di via Candoni, hanno atteso larrivo del croato di 33 anni, che li aveva invitati a cena a casa sua. Appena arrivato, con una scusa lo hanno fatto salire in auto e lo hanno portato sulla Nomentana. Qui lhanno picchiato fino a farlo svenire poi lo hanno derubato di circa 500 euro che luomo teneva in tasca. Alcuni passanti hanno però visto tutto e hanno chiamato il 112.
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