Noi cittadini di Sesto San Giovanni ci possiamo finalmente compiacere del fatto che il nostro sindaco, Giorgio Oldrini, abbia preso atto, dopo ben cinque anni, di uno dei fenomeni più rilevanti che minano la legalità e la sicurezza sul territorio, quello dei rom.
Vorrei però ricordare al sindaco, oggi pubblico sostenitore degli sgomberi dei campi rom abusivi, che le questioni della legalità e della sicurezza, aspetti e valori costantemente elusi nella nostra città, hanno costituito, oltre al sostegno alle famiglie e alla pulizia, il leit motiv della campagna elettorale del centrodestra alle recenti elezioni amministrative locali.
Più volte, facendoci portavoce delle pressanti e più che giustificate richieste della cittadinanza, abbiamo sottolineato l'urgente necessità di aprire un tavolo di confronto sulle questioni delle ex aree industriali, le quali rappresentano ben un terzo del territorio cittadino e che costituiscono, oggi e da tempo, luogo ove si concentrano i campi abusivi di rom e di altre categorie di soggetti socialmente deboli che si tramutano in luoghi idonei per il proliferare della microcriminalità. Abbiamo richiesto da tempo e più volte, l'adozione di azioni concrete (sgomberi seguiti da abbattimenti delle strutture industriali e bonifica delle aree), che potessero avere effetti ed efficacia di più lunga durata, rispetto agli interventi eseguiti una tantum, tanto «vistosi» che hanno però come unica conseguenza lo spostamento provvisorio di tali soggetti presso altre aree dimesse, se non addirittura il reinsediamento dopo pochi giorni presso le stesse aree precedentemente liberate.
Abbiamo chiesto che anche a Sesto San Giovanni venga adottato il «Patto di Legalità», sulla falsariga di quanto già attuato ad esempio presso il Comune di Opera. Purtroppo tali richieste sono rimaste ad oggi inascoltate.
Vorrei infine esortare il sindaco Oldrini a non limitarsi al lamento della mancanza di risorse per fronteggiare tale emergenza, ma a richiedere tali strumenti a gran voce, con insistenza e determinazione a chi di dovere, come ha già fatto ad esempio il sindaco di Milano, magari anche chiedendo l'appoggio della cittadinanza, spesso inascoltata e perché no dell'opposizione sempre ignorata.
* Consigliere Comunale FI
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