Il bando reca il titolo «Progetto di sportello di mediazione per cittadini di etnia rom». Il relativo Avviso pubblico compare sul sito del Quinto Dipartimento del Comune di Roma. La determinazione dirigenziale che lo ha deciso è - per la precisione - la numero 1142 del 17 aprile 2008.
Un punto di informazione, riservato ai rom, in sostanza. Per fare che cosa? Lobiettivo del progetto, si legge proprio sullAvviso, è «quello di contribuire a garantire una accoglienza programmata allinterno dei campi Rom tramite la mediazione culturale, linguistica, la divulgazione delle norme legislative vigenti in materia di immigrazione e lavoro, la conoscenza e lesercizio dei diritti di cittadinanza, lorientamento sociale, culturale e lavorativo».
Il costo delloperazione ammonta a circa 160mila euro. Non esattamente bruscolini. Qualcuno avrebbe il destro di considerarlo il solito sperpero di denaro pubblico. Insomma, lennesimo stanziamento che rischia di passare sotto silenzio e che va ad arricchire i bilanci delle solite coop. Fra i requisiti per partecipare alla gara, infatti, è imprescindibile disporre di «una rete già attiva sul territorio» e avere maturato una esperienza di almeno tre anni, compreso lultimo triennio 2005-2007, nei servizi a favore dei rom. La fotografia esatta di chi queste cose già le fa da tempo.
A portare alla luce la vicenda è il consigliere comunale Fabrizio Santori, presidente della commissione per la sicurezza urbana: «La pazienza dei cittadini è veramente giunta al capolinea. Il bando è stato emanato nel periodo di transizione tra la giunta Veltroni e linsediamento di Alemanno. Sportelli per la mediazione, come questo, ne abbiamo visti nascere tanti in questi anni. Come i bandi per lintegrazione e il disagio sociale, lassistenza legale. Sono solo palliativi e misure di carattere marginale che non hanno mai dato risultati. E intanto i cittadini-contribuenti pagano da 15 anni, sia in termini economici che di sicurezza».
Nel frattempo però le cose hanno seguito il loro iter, il bando è scaduto il 6 giugno. Si potrà revocare? «A me risulta che è stato annullato. Dellesistenza del bando ho avvisato io stesso direttamente lassessore. So però che lavviso si trova ancora sul sito del V Dipartimento, non dovrebbe esserci evidentemente. Non so che dire. Forse una disattenzione, forse non è stato possibile revocarlo. Se non fosse stato cancellato, però ribadisco che a bandi di questo tipo sono assolutamente contrario. Non è sbagliato in linea di principio aprire uno sportello per i rom. Ma prima dobbiamo pensare a smantellare i campi abusivi, espellere gli irregolari, far andare i minori rom a scuola. E soltanto dopo tutte queste priorità si può pensare agli sportelli».
E lassessore di riferimento, quello alle politiche sociali, Sveva Belviso? Il bando è scaduto un mese fa. Non ne sapeva niente nessuno. Forse neppure lassessore. Ma ora che si fa? Lassessore Belviso, in tempi stretti, deve dare delle risposte. E le risposte possibili sono soltanto due. O il Comune cancella tutto. E non sarebbe la prima volta. O il Comune paga 160mila euro. Con i soldi di Pantalone, ovviamente.
Intanto da ieri è partito il censimento dei campi nomadi.
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