Il Mondiale di nuoto ha rubato locchio di chi si è affacciato nel villaggio di Roma 2009, intrigato dagli stand, dai gadget, dalle novità. Una più affascinante dellaltra, momenti «alternativi» allevento sportivo che hanno incorniciato le gare, soprattutto le medaglie azzurre. Regine la romana Alessia Filippi e, neanche a dirlo, Federica Pellegrini, re il brasiliano Cielo Filho, personaggio gradevole per come nuota e, soprattutto, per come si comporta fuori dalla vasca.
Brividi per la visita della delegazione di Roma 2009 accolta da Benedetto XVI nel cortile del palazzo apostolico di Castelgandolfo: il connazionale Biederman, luomo che ha sconfitto king Phelps dopo quattro anni di dominio incontrastato, ha donato al pontefice la maglia della nazionale tedesca, griffata con gli autografi dei nuotatori; altrettanto ha fatto la Pellegrini, emozionatissima nellascoltare le frasi di Joseph Ratzinger: «Con le vostre gare offrite al mondo un avvincente spettacolo di disciplina e di umanità, di bellezza artistica e tenace volontà. Una lezione di vita per i vostri coetanei».
Sensazioni positive le aveva regalate un eroe del terremoto dei mesi scorsi, il rugbysta Dario Pallotta. Il ragazzo, estremo dellAquila rugby, soprannominato «langelo delle macerie» per aver salvato una famiglia durante il sisma, è stato ospite di uno sponsor (Yakult) col doppio obiettivo: tifare Italia e ringraziare chi si è ricordato del terremoto abruzzese. «Sono qui per tifare Federica Pellegrini e per ringraziare Alessia Filippi per lomaggio reso ai miei concittadini dopo lo storico oro nei 1500 stile libero», ha spiegato Pallotta. Che poi ha aggiunto: «Ho seguito tutte le gare in tv, daltra parte non si vede altro in questi giorni, e mi sono entusiasmato per gli straordinari successi ottenuti dagli Azzurri». Il giovanotto aquilano ha anche spiegato che «quei giorni tremendi sono passati ma cè ancora molto da fare. Persino un gesto semplice come la doccia, che qui al Mondiale vediamo spessissimo, da noi si fa mettendosi in fila tra le tende. Lo sport ha fatto molto per aiutare la mia città, ma sono certo che può fare ancora di più per non dimenticarsi di noi».
Protagonista discreto del villaggio è stata la tuta da astronauta di Neil Armstrong utilizzata durante le prove dellallunaggio datato 1969. La Città Eterna (e in particolar modo Roma 2009) ha omaggiato in questa maniera, semplice e riservata, lemozionante notte di quarantanni fa, mentre ha fatto un certo effetto intuire come si potessero muovere gli astronauti con tutta quellattrezzatura addosso. Ingiallito dal tempo, il cimelio è stato piazzato davanti allo stand Omega. Bella liniziativa che ha visto Tania Cagnotto e Francesca Dallapè testimonial della campagna legata alla guida sicura: le ragazzine, accanto al ministro Matteoli, sono sembrate ancor più scriccioli di quel che sono.
Simpatici i siparietti in sala stampa, fra giornalisti che hanno fatto limpossibile per accaparrarsi un Panama consegnato ai fortunati presenti il primo giorno e cronisti romani che cercavano di farsi comprendere dagli omologhi cinesi. Sincerità per sincerità, a descrivere tutti i dietro le quinte servirebbe una Treccani.
ELeon
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