da Roma
Una vittoria a Lisbona per chiudere la pratica qualificazione con due turni di anticipo. Sarebbe la risposta migliore per la Roma bersagliata dalle critiche dopo il mezzo passo falso di Empoli. Poca concretezza, troppa leziosità e tanti gol subiti: questi i difetti principali individuati da chi fino a qualche tempo prima elogiava il calcio-spettacolo di Spalletti. Ma proprio il tecnico toscano fa da scudo agli attacchi alla vigilia dellimportante appuntamento europeo: «Io ho voluto così questa squadra e ci credo. È vero che a Empoli abbiamo creato tante occasioni purtroppo non finalizzate, ma penso che la nostra squadra abbia una vocazione di gioco che non dobbiamo assolutamente snaturare. Ci manca la concretezza? Nel calcio questaspetto fa la differenza, ritengo che i miei giocatori siano sulla strada giusta per correggere questa pecca».
La riprova al José Alvalade, dove lo Sporting ha vinto solo una delle ultime nove partite disputate in Champions (vittima lInter nel settembre 2006) e dove in casa giallorossa mancheranno Totti - messo ko da Liedson nel match di andata del 23 ottobre e da allora sempre infortunato -, Panucci, Taddei e Aquilani. La Roma giocherà con il lutto al braccio per ricordare Nils Liedholm, lallenatore del secondo scudetto (sarà Bruno Conti a rappresentare la società ai funerali di domani). De Rossi indosserà invece la fascia di capitano per la prima volta in Europa. «Cè voglia di riscatto, ma sarà una bolgia - avverte Pizarro -. Lassenza di Totti è importante, Francesco è il faro della squadra, ma abbiamo un buon gruppo ed è proprio su questo che contiamo per superare i portoghesi. Dovremo stare attenti a non commettere falli vicino allarea di rigore, visto che hanno ottimi tiratori».
In campo molti parleranno il portoghese, grazie anche ai brasiliani della Roma. «Vincerà chi sbaglierà di meno - sottolinea Juan, in gol allandata -, ma spero che il pubblico assista a una grande partita. Daltronde è una sfida decisiva per entrambe». «Lo Sporting gioca un ottimo calcio, ma il nostro obiettivo è vincere», il grido di battaglia di Mancini.
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