Ogni giorno si accendono centinaia di luci sulle strade di Roma. Sono i set cinematografici; è il cinema, che sin dai primi vagiti della Settima Arte, continua a tenere i riflettori puntati sulla Capitale. Roma è infatti da sempre una location ideale per girare film, sia per i registi italiani sia per quelli stranieri. «Hollywood sul Tevere», la definivano una volta, termine che ultimamente è tornato in voga.
AllAzzurro Scipioni dal 20 dicembre ospiterà la rassegna «Roma. La città sullo schermo», in cui saranno proiettati i film con Roma come sfondo. Ma la città nelle pellicole scelte da Silvano Agosti, direttore artistico della sala, non è soltanto un set oltre le porte di Cinecittà, ma è ben altra cosa. Roma è un personaggio e a volte persino una protagonista. Non è un caso che nella programmazione ci sono i grandi capolavori del Neorealismo, in cui la Roma desolata del dopoguerra corrisponde alla desolazione dei personaggi. In «Ladri di biciclette» di Vittorio De Sica, padre e figlio, immersi nel tentativo di ritrovare la bicicletta rubata, parlano con la città, la interrogano, la percorrono per lungo e per largo senza trovare risposta.
Di De Sica sarà proposto anche «Umberto D». Poi cè «Accattone», il primo film di Pier Paolo Pasolini, girato nei luoghi simbolo della periferia romana come via Casilina, via Appia Antica, il Pigneto e la Marranella. Pasolini con questo film, che gli costò soltanto 50 milioni (come un film di serie B), ha iniziato il suo discorso cinematografico sulla città, sul degrado della periferia nel quale i suoi personaggi restano imprigionati. Ma per alcuni la Capitale è stata anche un luogo di magia e la Roma magica di Federico Fellini la ritroviamo ne «Le notti di Cabiria» e «La dolce vita».
Roma ancora protagonista sullo schermo
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