Roma

Roma apre al federalismo fiscale

Roma apre al federalismo fiscale

Dalla «spesa storica» ai «costi standard». L’esperimento per ottimizzare la spesa, annunciato ieri dall’assessore capitolino al Bilancio Maurizio Leo, nel corso del confronto con i cittadini «Colloquia con la città» presso la sede dell’Eur spa, è quanto di più semplice ed efficace. «La legge delega sul federalismo fiscale prevede per l’assegnazione dei fondi agli enti locali il metodo dei costi standard - ha spiegato l’economista da pochi mesi chiamato dal sindaco Alemanno a risanare i conti capitolini, gravati da una pesante eredità lasciata dalle passate amministrazioni - il che significa che le amministrazioni non riceveranno più le risorse pubbliche prendendo come riferimento gli andamenti delle loro spese ma piuttosto i costi standard dei servizi resi».
«Come Comune di Roma - ha aggiunto Leo - abbiamo anticipato il nuovo metodo, avviando un progetto di collaborazione con l’Ifel-Anci per confrontare le spese dei nostri assessorati con quelle di altri nel resto d’Italia individuando le voci di costo da correggere». In altre parole il Campidoglio sarà il primo comune in Italia a sperimentare il federalismo fiscale. Il progetto di collaborazione sarà firmato dal sindaco Gianni Alemanno, dal presidente dell’Anci Sergio Chiamparino e dal presidente dell’Ifel (Istituto per la finanza e l’economia locale) Giuseppe Franco Ferrari.
L'intenzione del Campidoglio, stando a quanto si è capito durante il confronto di ieri all’Eur, è anche di attivare al più presto una centrale acquisti che razionalizzi i costi di tutti gli assessorati. L’assessore al Bilancio ha poi annunciato, per realizzare economie di scala, la nascita di una holding che gestisca l’insieme delle partecipazioni comunali.
Ma le linee guida della politica di bilancio 2010-2012, contenute nel documento di programmazione finanziaria, all’esame della giunta entro fine mese, prevedono anche una corposa lotta all’evasione fiscale. Il Comune è pronto a trasformare la società “Roma Entrate” nel suo braccio operativo per il recupero dei tributi evasi.
Verranno segnalate all’Agenzia delle entrate le situazioni più a rischio e, in caso di accertamento di fenomeni elusivi o evasivi, al Comune sarà riconosciuto il 30 per cento delle maggiori imposte accertate.
A partire da gennaio, presso ciascun municipio, sarà messo a disposizione dal Comune uno sportello fiscale per chi volesse informazioni su tributi e contravvenzioni. Sul versante delle imprese, chi non fornirà beni a prezzi di mercato, rischia di essere cancellato dall’elenco dei fornitori comunali.
Della robusta sforbiciata alle spese, ne beneficeranno altri capitoli di bilancio, come il fondo per l’accesso al credito delle imprese - 8 milioni nel bilancio 2009 - pronto a essere rinvigorito.
Un capitolo a parte è quello sulle multe. Leo è il “padre” della mini-sanatoria che consente la «definizione agevolata» delle contravvenzioni comminate per violazioni compiute fino al 31 dicembre 2004 e non pagate. Il Comune renderà operativa l’agevolazione con una delibera da approvare entro settembre. Si pagherà solo l’importo originario, senza interessi, con l’aggiunta delle spese postali e di un aggio di riscossione ridotto al 4 per cento.
In caso di prescrizione, gli uffici comunali provvederanno alla cancellazione del debito. Per le infrazioni del 2005 è prevista la rateizzazione dei pagamenti mentre per quelle dal 2006 in poi potrà essere regolarizzata la posizione senza pagare i compensi spettanti alla riscossione. L'intero sistema del contenzioso sulle multe sarà informatizzato. Niente più file al Giudice di Pace.

Si spera.

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