Roma è la prima capitale d’Europa a passare alla tecnologia tv digitale

WEEK END Con Brignano i ragazzi del «GF 9». Prevista anche la nuova selezione. I tecnici mostreranno come montare il decoder e i vantaggi dei nuovi canali

Niente proroghe. Il cammino dell’Italia verso il digitale terrestre va avanti in linea con il calendario già fissato. Martedì 16 giugno tocca a Roma e al Lazio (esclusa la provincia di Viterbo) spegnere il segnale analogico di Raidue e Retequattro, che saranno così visibili solamente col nuovo sistema, in attesa dello switch-off generale di novembre. L’arrivo del digitale nelle case di 4 milioni e mezzo di italiani (di cui 2.700.000 nella sola provincia di Roma), sarà celebrato da Mediaset con un villaggio digitale («Mediaset days») nobilitato dalle star del biscione. Per due giorni, sabato dalle 10 alle 20 e domenica dalle 10 alle 13, i romani potranno provare di persona a piazza del Popolo i nuovi canali e i servizi del digitale terrestre.
Tecnologia, ma anche spettacolo. Come il «Grande Fratello Live», talk-show con i ragazzi del «Grande Fratello 9» condotto sabato alle 18 da Barbara D’Urso. Poi, alle 21, sarà la volta dell’«Enrico Brignano Show». Infine domenica alle 11 arrivano i ballerini del «Boing Video Dance». La due giorni servirà anche come (affollata) selezione per la prossima edizione del Grande Fratello. Il villaggio sarà diviso in tre aree articolate: area reti Mediaset digitali dove Canale 5, Italia 1 e Retequattro saranno visibili in digitale. I maxischermi mostreranno le reti Mediaset nella versione in alta definizione, nella nuova opzione +1 (programmazione slittata di un’ora) e con i film trasmessi in doppia lingua e con sottotitoli. L’area tecnologia/assistenza, dove tecnici spiegheranno come funzionano e si installano i decoder, le differenze tra decoder interattivi e zapper, i vantaggi dei nuovi televisori con il decoder integrato e il modulo «cam», che permette di vedere la pay-tv senza decoder.
«Con Roma è acquisito definitivamente il passaggio dalla tv analogica al digitale - dichiara il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri - quello che era stato indicato come qualcosa fatto per salvare Retequattro è invece la seconda rivoluzione tecnologica televisiva dal passaggio dal bianco e nero al colore».
A confermare le tappe, sgombrando il campo dalle ipotesi di possibili rinvii, è stato il viceministro alle Comunicazioni Paolo Romani. «Il calendario sarà rispettato, i canali a disposizione saranno largamente sufficienti per soddisfare le aspettative di tutti i broadcaster nazionali e locali, compreso anche il dividendo digitale», cioè le 5 nuove reti che si libereranno col passaggio alla nuova tecnologia e che saranno messe a gara, in base agli impegni presi dall’Italia con la Commissione europea. Tra i nodi da sciogliere ci sono infatti le richieste delle emittenti locali, che chiedono una frequenza ciascuna per continuare a trasmettere sulla nuova tecnologia, ma anche il coordinamento internazionale, con la necessità di evitare per i nuovi canali le interferenze con la Francia e con il Vaticano. Con il Vaticano la trattativa è in corso: «Ha diritto a tre frequenze: stiamo verificando - spiega Romani - se ha intenzione di usarle tutte o se ci sono altre soluzioni».
Con l’appuntamento del 16 giugno, che coinvolgerà 166 Comuni e 1 milione 800 mila famiglie, cioè 4,5 milioni di italiani, Roma si avvia così a essere la prima capitale europea in digitale.

«Già prima di questi giorni, nei quali contiamo in un’accelerazione nelle vendite - spiega Andrea Ambrogetti, presidente di DGTVi, il consorzio di emittenti coinvolte nel passaggio alla nuova tecnologia - ci risulta che il 47% dei romani è in possesso di un decoder. Se a questo dato si aggiungono coloro che seguono il digitale via satellite o via cavo, si sfiora il 70%». Il 30 per cento restante spenderà non meno di 29 euro per un decoder non interattivo.

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