Roma capitale del tango

Tre giorni a tutto tango, con esibizioni, lezioni, stage, serate danzanti e, in più, incontri che fondono letteratura, danza e arti visive. Tutto questo è Romatango Festival, la cui prima edizione prende il via oggi a palazzo Brancaccio, per concludersi giovedì. Roma può vantare la comunità «tanguera» più numerosa d’Italia (nel complesso sono 420 le scuole di ballo censite nel comune, circa 300mila le persone che ballano, e di queste ogni anno tremila si dedicano al tango argentino sotto la guida di circa 150 insegnanti) ed è quindi il terreno ideale per ospitare una rassegna interamente dedicata a questa raffinata disciplina. «Il tango è una possibilità infinita - spiega Luciano Donda, maestro di tango argentino e presidente dell’associazione culturale Romatango, che con la Casa del Ballo organizza la manifestazione -, è ascolto di se stessi e introspezione. Le esibizioni riguarderanno tutti e tre gli stili di tango: milonguero, salòn e fantasia». Inoltre, in futuro nascerà una Casa del ballo, accanto a quella del Jazz, delle Letterature e alle altre «Case» del Campidoglio.
A annunciarlo il presidente della Commissione Cultura del Comune, Pino Galeota: «Stiamo lavorando per individuare il luogo - ha detto -, sarà fuori dal centro, dotata di una cineteca e si estenderà per 2.500-4.500 mq, con parcheggi. Sarà una sorta di Cinecittà del ballo, inteso in termini internazionali. In più, daremo vita al Premio Campidoglio di ballo, a cadenza biennale». Con i direttori artistici Luciano Donda e Roberta Coen, si esibiranno altre tre coppie di ballerini di calibro internazionale (Thierry Le Coq e Veronique Buscasse, Pilar Alvarez e Claudio Hoffmann, Leo Calvelli e Eugenia Usandivaras). Da segnalare, tra i deejay che si alterneranno alla consolle, Felix Picherna, il più celebre tra i tango-dj.

Oltre alla musica, protagoniste anche la letteratura e l’arte figurativa: sarà presentato il libro Tango di Meri Lao e saranno esposte le opere di Claudia Nizza, pittrice ispirata dalle notti nelle milonghe di Buenos Aires. Palazzo Brancaccio, via del Monte Oppio 7. Informazioni: 339-2346185.

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