La Roma a Cassano: «Tolleranza finita, non trattiamo»

Marcello Di Dio

da Roma

«La trattativa con Cassano è chiusa, gli abbiamo fatto un’offerta importante, ma lui non ha dato risposta. La tolleranza è finita, non incontrerò più né il giocatore né il suo procuratore». Rosella Sensi, amministratore delegato della Roma, non farà passi ulteriori per risolvere la vicenda: o il barese accetta l’offerta giallorossa (contratto di cinque anni a 3,2 milioni di euro a stagione) o rischia di star fuori. «La nostra offerta è seconda solo a quella fatta a Totti, che è il capitano e rappresenta la Roma».
La palla ora passa all’attaccante, anche se la società non farà imposizioni al tecnico: «Non ho mai detto che non giocherà - dice ancora la Sensi -, ma noi abbiamo bisogno di persone serene nella testa e che non pensano ai contratti, bensì a giocare. E Spalletti deciderà in base a questo». E il tecnico, oggi con la Roma nell’amata Empoli, precisa: «Io sono in linea con la società».
La replica del procuratore di Cassano, Bozzo, non si è fatta attendere. «Sono sorpreso e deluso da queste parole, non mi sembrava ci trovassimo in una situazione di questo tipo e, soprattutto, non mi sembra giusto usare il termine tolleranza nei confronti di Antonio. L’ultimo contatto con la società risaliva a venerdì, quando ho parlato con il ds Pradè, dal quale non ho avuto nessun segnale di chiusura così drastico. La dottoressa Sensi non vuole vedere né me né il mio assistito? Ne prendo atto, anche se non ci possono essere termini perentori con un contratto ancora in essere.

Antonio vuole restare alla Roma e per dimostrarlo è andato di persona a parlare con la società a settembre, facendo un notevole passo indietro, a livello economico, rispetto alle maggiori aspettative create al giocatore dalla stessa società nello scorso febbraio».

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