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A Roma prima condonavano, poi costruivano

Sono centinaia i procedimenti giudiziari contro i proprietari di case abusive costruite solo dopo aver chiesto la regolarizzazione, per poter rientrare nella sanatoria del 2003

Centinaia di procedimenti giudiziari, molti dei quali con sentenza di condanna in primo grado già emessa. Sono i fascicoli aperti dalla magistratura romana per gli abusi edilizi realizzati dopo la presentazione della domanda di condono prevista per le situazioni irregolari precedenti al 31 marzo 2003. Insomma, richieste di condono preventive per sanare ciò che ancora non era stato costruito.
Gli inquirenti di piazzale Clodio hanno proceduto singolarmente per i reati di abusivismo e di falso in relazione a ciascun episodio accertato perché commesso oltre il termine del 31 marzo 2003 e denunciato preventivamente, approfittando della sanatoria. Le irregolarità sono state scoperte non solo tramite le foto satellitari, ma anche, e soprattutto, grazie ai rilievi fotografici effettuati dai vigili urbani con l'elicottero del Campidoglio. Numerosi gli immobili abbattuti, tra tutti quelli realizzati nei parchi dell'Appia e di Veio. Gli abusi hanno riguardato, tra gli altri, la realizzazione di ville, terrazze, piscine, muri di cinta e garage. Da parte sua l'allora direttore dell'ufficio condono del Comune di Roma, Antonio Gagliardi spiega che, nel periodo della sua direzione, in tutto «sono stati una decina i condoni rilasciati per l'ultima legge, quella 2003, e l'attività dell'ufficio si è concentrata nell'organizzazione e nella archiviazione delle domande presentate».
«Se venivano riscontarti abusi fuori dei termini stabiliti della legge, questi illeciti venivano denunciati -precisa Gagliardi- Se risultava l'incongruità della documentazione presentata, in quei casi procedevamo ad accertamenti più puntuali. In ogni caso l'ufficio non aveva il compito di verificare sul posto la correttezza di quanto denunciato nella domanda». Gagliardi sottolinea che «sono stati comprati apposta rilievi aerei a bassa quota e molto dettagliati proprio per agevolare gli accertamenti e favorire l'attività antiabusivismo».
Critico verso la gestione del centrosinistra l'attuale assessore capitolino all'Urbanistica, Marco Corsini che sottolinea come «in due anni l'attuale governo della città ha abbattuto più di 40mila metri cubi contro i 5.450 dell'era Veltroni» e «la maggior parte degli abusi edilizi è stata perpetrata proprio durante gli ultimi quindici anni di governo del centrosinistra».

Per il presidente nazionale dei Verdi e Capogruppo alla Regione Lazio, Angelo Bonelli, il condono edilizio «è di per sè un atto criminogeno che non solo legalizza reati gravi, ma porta con sè atti e comportamenti che attentano all'ambiente, ledono l'interesse di tutti i cittadini e della Pubblica Amministrazione».

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