Roma - Tensione al corteo per Stefano Cucchi
a Tor Pignattara. Ancora prima della partenza, alcuni
manifestanti hanno gridato "assassini" nei confronti delle forze
dell’ordine lanciando poi bottiglie e oggetti contro alcuni
mezzi e blindati della polizia. Le forze dell’ordine non hanno
finora reagito.
La sorella: "I gesti sconsiderati ci danneggiano" "Ringrazio quanto stanno manifestando
per mio fratello ma io la mia famiglia ci dissociamo da
qualsiasi gesto sconsiderato e manifestiamo solidarietà per la
polizia. I gesti sconsiderato possono solo danneggiare noi e la
nostra battaglia". Lo ha detto Ilaria, la sorella di Stefano
Cucchi, la quale è scesa sotto casa sua, in via Ciro da Urbino,
dove è arrivato il corteo organizzato dai centri sociali.
Rabbia e tristezza Hanno illuminato via Ciro da Urbino,
la strada dove abitava Stefano Cucchi, nel quartiere di Tor
Pignattara, con decine di fiaccole e hanno esposto, sopra al suo
portone di casa, uno striscione con su scritto: "Il tuo sorriso
rimarrà impresso per sempre nei nostri cuori". Così tanti
amici e conoscenti del trentunenne arrestato e morto
nell’ospedale Pertini lo hanno voluto ricordare.
Nella piccola strada di Tor Pignattara, si sono radunati
tante abitanti del quartiere per manifestare solidarietà alla
famiglia. "Io Stefano lo conoscevo ed era un bravissimo ragazzo
- dice Maria, un’anziana commerciante della zona -, conosco la
mamma, conosco il papà e la sorella e non si meritavano una
tragedia così grande". "Non ce lo ridarà mai nessuno, il
nostro dolore è troppo grande - dice F.
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