L'altro giorno è venuto a farci visita il signor Black Out. Un tipo scuro in volto, per nulla divertente, noto per avere sempre umore nero che di sera diventa buio ma che scherza poco anche la mattina. Soprattutto se fuori piove e il mondo è uggioso e grigio. Il signor Black Out è rimasto in zona un paio di ore. Giusto il tempo di provocare un discreto casino. E dire che appena arrivato era sembrato persino gentile. Con modi affabili aveva chiesto «per caso avete un frigorifero?». Certo che l'abbiamo. «E per caso avete una radio, una tv, una caldaia?». Ma certo che l'abbiamo. «E per caso avete un cancello elettrico e l'auto posteggiata in cortile?». Sì, sì, sì che l'abbiamo. «E avete dei telefoni e dei pc e il telefono di casa senza fili e...». Certo, certo, abbiamo tutto. Anzi, guardi laggiù i telefonini, il tablet, tutti appena messi in carica perché erano scarichi che lei non ha idea.
A quel punto il signor Black Out si è come illuminato, il che è un controsenso: «E senta, non vorrà dirmi che sua moglie sta aspettando che lei vada a prenderla da qualche parte?» In effetti, ho risposto, in effetti è proprio così. E' uscita senza telefonino perché era scarico e ci siamo dati appuntamento fuori da un negozio... diciamo fra venti minuti. Ma perché lo domanda? Il signor Black Out si è illuminato ancor di più. «E adesso che farà?», ha chiesto. Perché adesso? Manca la corrente ma il telefono va. «No che non va. Il telefono senza fili ha una centralina che funziona con l'elettricità». Però i telefonini, ho ribattuto io. «Sono scarichi» ha detto lui, «neppure stanno accesi». Vabbé, prendo la macchina e corro all'appuntamento... «Le ci vorrà molto tempo: il cancello è elettrico, pesa una tonnellata e non sa dove ha messo la chiave d'emergenza. Caro mio, è prigioniero in casa sua... Prigioniero e al freddo, visto che senza corrente la caldaia a gas si ferma...». Ma ho la stufa a pellet... «Che per caricare il pellet ha un motorino elettrico...».
Un disastro. Stavo per arrendermi al signor Black Out quando dallo studio ho sentito un familiare driiin driiin. Era il vecchio telefono grigio a disco ancora marcato Sip - Siemens. All'altro capo mia moglie stava chiamando dal negozio. L'ho avvisata dell'emergenza e del ritardo. Poi ho subito telefonato ai tecnici Enel. E gli ho passato il signor Black Out. Non l'ha presa bene.
RomaAlta Roma punta sui giovani sulle passerelle che non riescono ad attrarre grandi griffe. Il primo a presentare la sua collezione primavera-estate nella kermesse in programma fino al 27 gennaio, è uno stilista emergente: Luigi Borbone. Sfila nelle bellissime sale di palazzo Braschi, su piazza Navona e veste «donne-fiore». Sugli abiti dalle linee severe e pulite, sperimenta applicazioni geometriche tridimensionali all'uncinetto e lavorazioni plissè, ma anche ricami con le tecniche laser e soprattutto elementi in cristalli swarovski. Il marchio ha infatti scelto proprio lo stilista romano Borbone come uno dei designer internazionali che meglio lo interpretano.
Si tratta comunque di una pre-opening, perchè la vera apertura è riservata stamattina alla griffe di Sarli, al Santo Spirito in Sassia. Ma proprio alla vigilia della sfilata, una bufera si abbatte sulla maison del grande couturier scomparso Fausto. Carlo Alberto Terranova, braccio destro dello stilista per 20 anni e direttore creativo dell'atelier, annuncia dimissioni irrevocabili. Causa le «profonde divergenze» con il nuovo amministratore delegato Massimo Anselmi, proprietario da luglio del 67 per cento delle quote della società.
Terranova, che rimane proprietario delle restanti quote, spiega che il suo addio è legato al « profondo dissenso manifestatosi con l'attuale amministrazione circa i criteri seguiti nella produzione artistica ed economica della società» e alla volontà di tutelare «l'immagine e il ricordo dello storico fondatore della maison». Anselmi risponde che lui rimane socio al 33 per cento e «potrà tornare quando vuole», ma ormai lo strappo sembra insanabile.
Questa, dunque, sarà l'ultima collezione di Terranova e porta una ventata d'innovazione, ispirandosi alle ninfee impressioniste di Claude Monet, alle sue immagini della natura luminose e leggere, che ammorbidiscono le geometrie e i tagli degli abiti-scultura della griffe.
L'altra attesa sfilata di oggi è quella di Raffaella Curiel, al Santo Spirito in Sassia. La stilista milanese presenta abiti bon ton molto ricercati e con una spiccata ispirazione all'Oriente. Anche pettinature costruite e gioielli particolari che portano la firma della figlia Gigliola contribuiscono a impreziosire le crezioni. Come sempre, la prima fila di Lella sarà di altissimo livello. É attesa come nelle edizioni precedenti la first lady Clio Napolitano, che da sempre apprezza lo stile Curiel e poi molte signore del mondo della politica, della diplomazia e dell'economia.
Domani sarà la volta di Gattinoni, che ha scelto la location più originale delle sfilate romane: la «Nuvola» di Massimiliano e Doriana Fuksas, ancora in fase di realizzazione all'Eur. Alle signore sono consigliate scarpe «flat» per entrare nei cantieri del più grande centro congressi d'Europa e assistere alla presentazione della nuova collezione creata da Guillermo Mariotto.
In calendario poi le sfilate del grande sarto Renato Balestra, della new entry Raffaella Frasca e della libanese Mireille Dagher, per la terza volta a Roma con la collezione couture «Deep into the blue», il cui protagonista è il mare. E ancora, il palestinese Jamal Taslaq, Nino Lettieri, Giada Curti.
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