Roma sciupona, ma Spalletti è soddisfatto

Squadra a due facce: travolge i rosanero nel primo tempo e poi «molla»

Emiliano Leonardi

Rocambolesca. Una partita intensa, sempre viva, anche quando la Roma si è trovata in vantaggio di tre reti. A Palermo è andata in scena una delle più belle gare della stagione, con due formazioni che si sono affrontate a viso aperto, disputando un match privo di tatticismi esasperati, e apparentemente senza neanche sentire il peso della stessa sfida disputata all’Olimpico neppure 72 ore prima. Uno, due e tre, al «Barbera» la squadra di Luciano Spalletti ci ha messo un amen ad asfaltare il Palermo, salvo complicarsi la vita nella ripresa con un harakiri che ha fra i precedenti giallorossi un identico risultato immortalato alle pendici di Monte Mario contro la Sampdoria, fra l’altro prossimo avversario in campionato, datato 16 novembre 1969. Per la cronaca, la tripletta iniziale allora venne confezionata da Spinosi, Capello e Braglia. Per l’ennesima volta senza attaccanti di ruolo, e soprattutto con un avversario che avrebbe dovuto essere più motivato del solito, dopo le esternazioni del patron Maurizio Zamparini all’indomani della sconfitta patita in semifinale di coppa Italia, i ragazzi di Trigoria nel primo tempo hanno confermato lo straordinario stato di forma, regalando agli spettatori dello stadio siciliano uno spettacolo in fotocopia a quello offerto dal Barcellona. Un’eresia? Come esternerebbe in questi casi il tecnico di Montespertoli, «andatevi a rivedere...», mostrando idealmente le cosiddette ripartenze di Perrotta e dei suoi fratelli, «break» capaci di mettere alle corde qualsiasi avversario. Del resto è o non è la Roma la settima squadra più forte del mondo? La conferma giunta in settimana grazie alla graduatoria stilata mensilmente dall’Iffhs è fin troppo esplicita. Insomma, se c’era qualche incertezza sulle resistenze di un organico ormai ridotto all’osso, nel primo tempo di Palermo è stata fugata da un comportamento esemplare. Taddei al 23°, Mancini su rigore al 28° e ancora a segno un minuto dopo, per i romanisti è stata accademia fino all’intervallo. Poi, dopo l’inevitabile sferzata che Papadopulo ha dato ai suoi, il Palermo ha riequilibrato il match. A Di Michele e Barone sono bastati due minuti per riaprire la partita e rianimare una tifoseria che aveva dato il via a un accenno di contestazione dopo la tripletta iniziale. E a dodici minuti dalla fine ancora Barone (per lui oggi due reti, il doppio di quanto segnato fino a ieri, ovvero in 33 giornate di campionato), autore di una rovesciata spettacolare, ha rimesso le cose a posto, come se fino a quel momento non si fosse giocato. 3 a 3, palla al centro, e patemi d’animo finali per entrambe le compagini, l’orecchio incollato alla radio per ascoltare il risultato di Treviso, con la Fiorentina in rimonta sui trevigiani e ora nuovamente avanti di una lunghezza in classifica sui giallorossi. A fine gara Spalletti commenta con il sorriso sulle labbra i risultati. «L’atteggiamento dei ragazzi mi è piaciuto per gran parte della gara, se dovessi far vedere una cassetta con l’esempio di come si gioca al calcio, farei vedere questa partita della mia squadra».

Il trainer ha poi ricordato che la sua formazione è seconda in Italia per partite disputate in questa stagione (50) e che è certo che i suoi allievi «meraviglieranno ancora così come hanno fatto fino a oggi. Anche se gli impegni non finiscono con il campionato, perché nel bel mezzo c’è una finale di coppa Italia da disputare».

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