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Roma strangolata dalle quattro ruote

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Michela Giachetta

Le vediamo. Le sentiamo. Non le sopportiamo più. Eppure... Eppure pare siano indispensabili. Eppure difficilmente ci rinunciamo. «Ma come si può con l’enormità di Roma... ». Anche se costano, anche se inquinano, anche se il Comune ci fa circolare spesso a targhe alterne. Il risultato è che a Roma ci sono 690 automobili ogni mille abitanti: il 30 per cento in più delle altre città italiane. Questo è solo uno dei dati su cui si rifletterà al convegno mondiale sul trasporto pubblico, promosso dall’Uitp (associazione internazionale del trasporto pubblico), che sarà ospitato dall’Atac, dal 5 al 9 giugno, alla Fiera di Roma. Lo studio, promosso dalla stessa associazione in occasione del convegno, traccia il quadro della mobilità in 50 città nel mondo, da Londra a Chicago, da San Paolo a Parigi, fino a quattro città italiane, Bologna, Milano, Roma e Torino. Tra le tendenze in atto emerge che è in aumento l’urbanizzazione selvaggia: la popolazione, stanca del traffico, dei parcheggi che non si trovano e di sperare nella segnaletica stradale per arrivare in orario, si sta spostando verso le periferie e, di conseguenza, la densità urbana diminuisce. In tutta Europa è stato registrato, in sei anni, un calo del sei per cento. Questo rappresenta una sfida per il trasporto pubblico che deve adattare a questa nuova realtà l’offerta dei servizi. Anche in questo senso la capitale si caratterizza rispetto agli altri centri: sempre secondo lo stesso studio nel 2001 sono stati compiuti 506 viaggi sui mezzi pubblici per persona in un anno, a fronte di una media europea di 340. «Roma ha alcuni elementi in comune con le altre metropoli, ma anche alcune specificità», ha sottolineato il presidente di Atac e Sta, Fulvio Vento, che continua: «Il territorio è sterminato, ad esempio, e ha un centro storico con preesistenze archeologiche non comuni». Sono state anche altre le cose emerse dallo studio effettuato: difficile a credersi, girando in qualsiasi zona all’interno del raccordo anulare, ma Roma eccelle per posti auto per abitante ed è in buona posizione per le corsie preferenziali. Più in generale, si può osservare che gli investimenti nel settore dei trasporti pubblici sono cresciuti dell’1,2 per cento nei centri urbani che hanno intrapreso progetti di espansione di metropolitana e tram. La città che vanta il maggior sviluppo della linea metropolitana, 56 chilometri in sei anni, è Madrid, seguita da Singapore, Vienna, Helsinki, Copenaghen e Roma, tutti centri che hanno esteso la loro rete o sono in procinto di farlo. Doppio vantaggio inoltre per le città in cui è aumentato l’uso del trasporto pubblico: non solo meno traffico, almeno in teoria, ma anche un abbassamento dei costi complessivi di trasporto per la comunità. Resta solo da convincerci a lasciare a casa la nostra auto o moto che sia.

Alcuni organizzatori del convegno sostengono che «si devono avviare piani di comunicazione fin dalle elementari, per spiegare come i mezzi pubblici possano salvare la città». Spiegarlo ai bambini, insomma. Con gli adulti è più complicato.

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