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Roma, stuprata in cella da carabinieri e un vigile Indagati i quattro agenti

Fermata e portata alla stazione del Quadraro. Poi, in attesa del processo per direttissima, la violenza sessuale nella mensa. Gli uomini già trasferiti dall'Arma. Interrogati si difendono: "Era consenziente"

Roma, stuprata in cella 
da carabinieri e un vigile 
Indagati i quattro agenti

Roma - Sono indagati tutti per violenza sessuale i tre carabinieri della stazione Quadraro e il vigile urbano coinvolti a Roma nell’inchiesta sul presunto stupro in caserma di un’italiana di 32 anni, una ragazza madre fermata per furto. I quattro indagati avrebbero svolto ruoli diversi, così come descritto nella denuncia. Uno dei militari avrebbe avuto rapporti sessuali con la donna mentre gli altri avrebbero assistito evitando di intervenire per stroncare l’episodio. Tutti hanno sostenuto che la donna era consenziente. Tre dei quattro indagati sono già stati sentiti dal procuratore aggiunto Maria Monteleone e dal sostituto Eleonora Fini. Tutti si sono presentati spontaneamente dopo aver appreso della denuncia presentata nei loro confronti. Uno di loro, nel corso dell’interrogatorio, si sarebbe messo a piangere. Gli accertamenti puntano ora a ricostruire l’esatta dinamica dei fatti, a cominciare dall’attendibilità del racconto della denunciante. Il punto della situazione e le modalità dell’indagine sono stati al centro nel pomeriggio di una riunione che i pm hanno avuto con il colonnello Lorenzo Sabatino, responsabile del nucleo operativo dei carabinieri di Roma.

La ricostruzione dei fatti La donna era stata fermata in zona Tuscolano per un furto e poi portata alla stazione del Quadraro, dove si trovava in attesa dell’udienza di convalida. Qui - ha riferito - è avvenuta la violenza, nella quale secondo il suo racconto sarebbero coinvolti quattro militari. Il giorno seguente, dopo aver subito i presunti abusi, si è presentata al processo per il furto che le era stato contestato. Ma durante l’udienza di convalida del suo arresto la donna non aveva esposto, né al pubblico ministero né al giudice monocratico, quanto avrebbe poi raccontato. Una volta uscita dal tribunale la ragazza è andata in un’altra stazione dei carabinieri e ha denunciato l’episodio.

Gli accertamenti sullo stupro I militari l’hanno accompagnata al Policlinico Casilino, dove sono stati effettuati gli accertamenti a circa 24 ore dal presunto stupro: non sono stati rilevati segni evidenti di violenza, ma l’abuso non può essere escluso. Una dettagliata informativa è stata tempestivamente inviata alla procura della Repubblica di Roma che sta coordinando le indagini, tuttora in corso, i cui atti sono stati secretati dall’autorità giudiziaria mentre a condurre le indagini sul caso sono i militari del nucleo investigativo di via In Selci.

"Ho appreso con sconcerto di questo gravissimo episodio su cui bisogna fare immediatamente chiarezza - ha commentato il sindaco di Roma Gianni Alemanno - sono sicuro che l’Arma prenderà immediati provvedimenti per contribuire all’accertamento delle responsabilità e per isolare eventuali mele marce che, in ogni caso, non possono incrinare la fiducia che i romani hanno nei confronti dei carabinieri".

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