Oscar Eleni
da Treviso
Frittata con fiori finti, anche se la moda vorrebbe petali freschi, ma nella giornata diabolica la Benetton si accontenta di tutto, un po di Nicholas, qualche sprazzo di Bargnani e Siskaukas, gli assist di Zizis, per andare in vantaggio 2-1 nella serie contro Roma che dovrà chiedersi se le cose orribili che ha fatto non le costeranno luscita dai giochi già domani sera allEur. In certi momenti, fossimo stati nel pugilato, ci sarebbe stata sospensione della gara e ritiro della borsa, ma purtroppo non mancava limpegno, solo tutto il resto. Pesic non ha avuto niente dai suoi uomini chiave, partendo da Bodiroga e Tusek, che scoppia sempre presto. Due tempi per sbadigliare, uno, il terzo, per dare ragione a chi rimpiangeva il tempo delle pallonesse. Nellultimo tempo la Benetton ha voluto provare il brivido, facendo arrivare Roma anche a 6 punti, ma un doppio carpiato di Nicholas apriva la porta per lasciare entrare laria frizzante portata dal temporale di giornata.
La febbre di Bargnani lancia Slokar che paga subito con i falli, offrendo il campo dopo 217 al maghetto che ingolosisce anche la Nba, ma attenti ai lupi, attenti a quei 10 minuti ben vuoti a parte due stoppate ed un canestro da 3, anche se poi alla fine si è sentito. Roma, non capisce mai lattimo, ha la testa vuota, spreca lincredibile, regala il massimo, senza trovare Bodiroga, Ilievski e Hawkins, vivendo sul solo Tusek che, quando è davvero stanco, fa capire come possa essere anemico un attacco che per oltre 8 minuti non segna nel 2° quarto facendo anche peggio nel 3°. Treviso è paziente nel cercare i punti deboli di una difesa con retine per farfalle che non prendono niente, tampona bene dietro: 11 assist e 5 stoppate nei primi 20. Pesic prova tutto, anche ad azzannare gli arbitri, ma è la sua squadra che non risponde in nulla, 28% al tiro dopo due tempi, la miseria di 31 alla fine, mentre Blatt, nel vortice dei cambi, ha il cuneo per segnare il 71% da sotto, senza badare troppo al ritmo del gioco, senza pagare dazio quando cala al 58. Gli basta toreare e si prende i premi, un massimo vantaggio di 12 punti chiudendo sul 38-28. Non sarebbe tanto, se davanti ci fosse unavversaria vera potrebbe costare, ma il terzo tempo (6-8) è comico e tragico allo stesso tempo. Chi ha voglia di scherzare aspetta gli abbracci, come dopo un gol, ma Roma fa di peggio perché torna a meno 4, segna 3 tiri su 13 e non capisce perché resta ad 8 punti.
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