Roma Tre: tassa d’iscrizione triplicata

Gli studenti dell’università Roma Tre hanno trovato una spiacevole sorpresa nella cassetta della posta in questi giorni. Senza nessun avvertimento si sono visti triplicare le tasse di iscrizione al nuovo anno accademico. Più del 50 per cento degli studenti dovranno pagare per la seconda rata universitaria 1.200 euro invece che i 400 euro pagati fino all’anno scorso.
Una burocrazia complessa e inutile ha creato ben 56 fasce di reddito, mentre solo lo scorso anno gli studenti erano suddivisi in 4 fasce. Il risultato? Un sistema che fa acqua da tutte le parti e che vessa gli studenti rendendo proibitivo il loro persorso di studi. «Non è questo il modo per recuperare i fondi che il governo Prodi ha tagliato all’Università». A parlare è il presidente di Azione Universitaria dell’ateneo romano, Andrea Volpi. C’è di più. Sembra che la decisione del Consiglio d’Amministrazione di Roma Tre, di portare le fasce di reddito da 4 a 5 non sia stata comunicata per tempo agli studenti. Mille e duecento euro sono tanti, in pratica uno stipendio di una famiglia italiana e sono pochi gli studenti che possono mantenersi agli studi pagando queste cifre. «Abbiamo chiesto anche una proroga - dice ancora Volpi - affinché il modello Iseeu venisse consegnato a tempo debito, per consentire agli studenti di adeguarsi alle variazioni di prezzo, ma non siamo stati ascoltati». Azione Universitaria ha chiesto al Consiglio di Amministrazione di Roma 3 di spedire, in seconda istanza, una comunicazione ufficiale che mettesse al corrente gli iscritti delle modifiche, ma le lettere non sono mai arrivate.
Nel 2001 Roma 3 offriva dei servizi validi agli studenti; oggi, ci dice Volpi «non sono più in grado di seguirci come un tempo». Qualcosa di importante è sfuggito alle strutture che avrebbero dovuto rendere più chiari ed agevoli i pagamenti delle rate universitarie. Dove è andato a finire il diritto allo studio? «Scenderemo in piazza», dice Volpi, «se non saremo ascoltati».

Il mese di aprile - periodo di scadenza dei pagamenti - è ormai alle porte; ma mercoledì 14 marzo Azione Universitaria scenderà in piazza con un sit-in di protesta di fronte al Rettorato per cercare di smuovere le coscienze del rettore, Guido Fabiani e del Consiglio. Volpi, come rappresentante del Senato Accademico ha chiesto più volte, per cercare di «venire incontro» all’Ateneo, di poter rateizzare, almeno per il primo anno, le spese e di ridurre del 30 per cento la seconda rata.

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