Gli autisti Atac scioperano dopo l'Immacolata: si preannuncia lunedì nero

La mobilitazione di quattro ore è stata indetta per il 9 dicembre da diverse sigle sindacali di Atac e Cotral che protestano contro aggressioni, guasti e turni estenuanti. Si preannuncia un lunedì nero per romani e turisti

Gli autisti Atac scioperano dopo l'Immacolata: si preannuncia lunedì nero

Non un venerdì qualsiasi, come da prassi consolidata. I lavoratori dell’Atac stavolta incroceranno le braccia di lunedì. Ma a far discutere è il fatto che il lunedì in questione sia quello che arriva subito dopo la festa dell’Immacolata. I maligni diranno che la data è stata individuata a tavolino per allungare di un giorno i festeggiamenti. I più realistici, invece, notano come la ricorrenza che anticipa il Natale e che attira a Roma centinaia di migliaia di turisti rischia di essere rovinata dallo sciopero di quattro ore indetto dai sindacati Slm – Fast Confsal Lazio per l’Atac e Osp Faisa – Cisal per la Cotral.

Insomma, come se non bastassero corse saltate e bus in fiamme, ci si mette anche la protesta dei lavoratori a trasformare il lunedì successivo alle celebrazioni dell’8 dicembre in una giornata nera. Dalle 10 alle 14 di lunedì le vetture resteranno tassativamente ferme ai capolinea, spiegano al Tempo i sindacalisti. Alla base della mobilitazione c'è la “doppia faccia” dei vertici della municipalizzata. Da una parte il Campidoglio e l’assessorato ai Trasporti che raccontano di un’azienda florida e reclamizzano l'acquisto di nuovi bus. Dall’altra la strada, con le aggressioni agli autisti, la mancanza di manutenzione, i guasti, gli incendi, i turni sempre più estenuanti. La richiesta è di risolvere i problemi che non consentono ai lavoratori di operare in sicurezza.

La scorsa settimana a Casal Palocco un autista è stato trasportato in ambulanza all’ospedale Sant’Eugenio per una leggera intossicazione dopo un guasto al sistema frenante del mezzo. Lo stesso problema, all’inizio del mese, aveva fatto scattare gli allarmi nella centralissima fermata della metro Spagna, chiusa per qualche ora dopo che il fumo proveniente dai freni rotti di un treno aveva invaso i locali della stazione. I cosiddetti “flambus” sono all’ordine del giorno, come pure la violenza verbale e fisica contro i conducenti e i danneggiamenti. L’ultimo atto vandalico risale a mercoledì scorso, quando un ragazzo rom di 17 anni ha preso a calci la porta posteriore del tram della linea 14 fermo a Tor de Schiavi, su via Prenestina, mandando il vetro in frantumi. Prima di lui a fare lo stesso era stato uno squilibrato, che aveva distrutto con un martello tutti i finestrini del tram numero 8 al capolinea di via del Casaletto.

Problemi si verificano sistematicamente anche sulla ferrovia Roma-Lido dove ieri l’ennesimo forfait di uno dei treni ha scatenato la protesta dei pendolari che hanno invaso i binari interrompendo il traffico ferroviario.

"È evidente che non c'è una volontà di gestire al meglio un servizio pubblico se poi c'è un continuo scarico di responsabilità esattamente come avviene per la questione rifiuti”, ha commentato il capogruppo di Forza Italia in Campidoglio, Davide Bordoni, che sul caso ha presentato un’interrogazione.

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