Coronavirus

Coronavirus, romana spende 1.200 euro di taxi per fuggire da Milano

L'assurda storia della romana che ha lasciato Milano a bordo di un taxi. Pur di scappare dal coronavirus ha speso 1.200 euro

Coronavirus, romana spende 1.200 euro di taxi per fuggire da Milano

L'intento era quello di contenere i contagi da coronavirus, eppure l'effetto è stato contrario. Sì perché la diffusione della bozza del decreto del governo, circolata prima della sua approvazione, ha scatenato una vera e propria fuga di massa dalla Lombardia. L'imperativo è: "Si salvi chi puo".

Un esodo verso Sud. Consumato ad ogni costo, come dimostra una storia surreale raccontata da La Repubblica. Protagonista dell'impresa una giovane donna di trent'anni, così impaurita e disperata da arrivare a pagare ben 1.200 euro per fare ritorno a casa sua. A Roma. No, non si tratta di un caso di speculazione di biglietti ferroviari rivenduti a prezzi folli. È una tariffa lecita per raggiungere la Capitale a bordo di un taxi. E a raccontare l'accaduto al quotidiano è stato proprio il tassista che ha condotto la ragazza a destinazione. Guidando per sei ore ininterrottamente, di notte, e percorrendo seicento chilometri. Melchiorre, così si chiama l'uomo che ha traghettato la trentenne verso la salvezza, fa questo mestiere da quattro lustri. Ma una richiesta così non l'aveva mai ricevuta.

"La radio mi ha avvisato che la corsa era per Roma e mi ha chiesto se ci fossero problemi - racconta - io l'ho accettata senza pensarci, è il mio lavoro. Ovviamente prima di partire ho chiesto alla ragazza se sapeva a che spesa sarebbe andata incontro. Lei si era già informata e non si è scomposta". Sembra infatti che la donna non avesse neanche provato a cercare posto su un treno, voleva viaggiare tranquilla, evitare la calca e lo stress. Quando Como 47 mette in moto, l'orologio segna le 22.30. "Sono abituato a viaggiare di notte, ho la musica che da sempre mi tiene compagnia - prosegue il tassista - non avevo sonno. Lei ad un certo punto si è addormentata". La vettura attraversa l'Italia. Regione dopo regione. Finché ecco che non compare il segno della salvezza. Un cartello con impressa sopra una parola di quattro lettere: Roma.

La macchina punta dritto all'indirizzo di destinazione. L'approdo è una strada della "Roma bene", nel quartiere Balduina, a Roma nord. Sono le 4.30. "È scesa la mamma per pagare la corsa, 1.200 euro, anche se la ragazza aveva pagato quasi tutto. Ho tirato giù una valigia grande e una piccola e le ho salutate", conclude il tassista. Le due donne si abbracciano, è una scena quasi commovente. È il ritorno a casa dell'amata figlioletta.

Melchiorre si rimette in cammino che già albeggia, verso la città che ormai è blindata.

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