Cronaca locale

"C'erano due bicchieri vuoti". Il giallo della modella suicida

Una modella americana si sarebbe suicidata in un b&b di Roma. Ma la dinamica del decesso è ancora un "giallo": qualcuno era con lei?

Il giallo della modella suicida: "C'erano due bicchieri vuoti in camera"

Un giallo a tinte macabre, dai contorni decisamente sfumati, quello che avvolge il misterioso suicidio - o presunto tale - di Clara Hyunn, modella americana di trent'anni che, nella notte tra sabato e domenica, sarebbe precipitata dalla finestra al sesto piano di un b&b della Capitale. Dalle prime indagini della Squadra Mobile di Roma, intervenuta sulla scena del crimine subito dopo la tragedia, sembrerebbe trattarsi di una caduta accidentale con esito mortale. Ma qualcosa non torna nella ricostruzione della dinamica omicidiaria: nella camera della ragazza, la polizia scientifica ha ritrovato una bottiglia di vino e due bicchieri vuoti. Qualcuno ha bevuto con lei quella sera? Se sì, era presente quando è volata giù dalla finestra?

La tragedia

Il dramma si è consumato poco dopo la mezzanotte di sabato, in una palazzina umbertina al civico 209 di via Merulana, a Roma. Clara Hyunn Lee, trent'anni, è precipitata giù dalla finestra al sesto piano del b&b in cui alloggiava finendo per schiantarsi sull'asfalto del cortile interno al condominio. "Abbiamo udito prima il rumore come di un oggetto che batteva violentemente su qualcosa di metallico, poi un tonfo sordo, quando ci siamo affacciati abbiamo visto quella poveretta a terra, con le braccia e le gambe ben distese accanto al corpo, come ricomposte", racconta un inquilino al quotidiano Il Messaggero. La modella era arrivata in Italia qualche giorno fa con un volo da Parigi. Cosa le è successo poi?

Il mistero

Quando è stata soccorsa dai sanitari del 118 - purtroppo, senza fortuna - la modella era vestita: indossava una maglia e una gonna scure con delle calze in tinta. Poco distante dal corpo, vi erano poi una sciarpa e un maglione. Nella sua camera d'albergo era tutto perfettamente in ordine: dal letto appena rifatto alle scarpe allineate con precisione accanto alla finestra. Nulla che gettasse ombra sul decesso, insomma. L'ipotesi iniziale degli investigatori è stata quella di un suicidio. Ma nel corso di un sopralluogo, eseguito nella mattinata di domenica, la Polizia Scientifica ha rinvenuto degli elementi che minano la certezza di un atto volontario. All'interno della stanza da letto sono stati ritrovati una bottiglia di vino e due bicchieri vuoti. Qualcuno ha bevuto con lei quella sera? Se sì, ha assistito alla caduta? Mistero.

Intanto, ieri, è stato conferito l'incarico per l'autopsia mentre l'appartamento, regolarmente adibito a bed & breakfast e presso il quale la giovane era stata correttamente registrata, è stato posto sotto sequestro in attesa di ulteriori sviluppi delle indagini.

Il giallo della caduta

Clara Lee sarebbe precipitata sbattendo sulla ventola esterna di un condizionatore per poi finire sull'asfalto del cortile interno al condominio. Da quanto ricostruito finora dagli agenti, una delle ante della finestra è stata trovata chiusa e un filo di quelli delle antenne collegate esternamente alle singole abitazioni risulta reciso, probabilmente schiacciato dal peso del corpo della trentenne in caduta libera. Una delle ipotesi è che la ragazza, di statura minuta, si sia sporta troppa tentando di togliere un filo che ostacolava la chiusura della seconda anta. Ma, ad oggi, si tratta solo di congetture.

Cosa le è successo davvero? Il giallo sembra destinato ad infittirsi.

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