Cronaca locale

Indagato per metodo mafioso il re degli ambulanti

Il pm Galanti ha chiesto il rinvio a giudizio per Proietti, il ras degli ambulanti, e altri sei imputati. Tra le accuse c'è anche il metodo mafioso

Indagato per metodo mafioso il re degli ambulanti

Augusto Proietti, sessantanovenne, potrebbe finire sotto processo (dopo la richiesta di rinvio a giudizio) perché avrebbe imposto ai venditori ambulanti di piazzale Flaminio, via Cola di Rienzo e dell'Esquilino una tassa giornaliera fino a 500 euro. Stando a quanto afferma la procura il metodo utilizzato da Proietti è considerabile come mafioso.

Chi si sta occupando del caso è il pm Alberto Galanti il quale ha chiesto il rinvio a giudizio per sette persone. Come riporta il Corriere della Sera, non è solo Proietti quello sotto accusa ma anche i suoi tre figli: Alessandro, Claudio e Federico oltre che Alessandro Ciaiola, Alessandro Pucci, i quali dalle indagini sembrano essere legati a Proietti, e il finanziere Luigi Quaranta. Proprio a quest'ultimo è contestata l'omissione d'atti d'ufficio. Gli altri, invece, sono accusati di associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso e illecita concorrenza con minaccia o violenza. La procura ha invece chiesto l'archiviazione per i vigili Roberto De Santis e Claudio Pizza, rispettivamente difesi dagli avvocati Francesco Caroleo Grimaldi e Federico Sinagra.

Non è la prima volta che l’ambulante finisce sotto processo. Le accuse erano sempre associazione a delinquere, estorsione e concorrenza sleale. L’ultima volta, però, è stato scagionato già nel corso dell’udienza preliminare.

Il ras degli ambulanti, così è soprannominato Proietti, secondo le ultime imputazioni avrebbe esercitato pressione nei confronti dei suoi colleghi fino al 2018. Inoltre, non solo avrebbe chiesto loro la tassa giornaliera, variabile dai 50 fino ai 500 euro, ma avrebbe anche danneggiato le attività dei concorrenti. Secondo il pm Galanti, inoltre, Proietti avrebbe anche affermato più e più volte di avere legami con alcuni clan camorristici e di aver millantato un'appartenenza a questi. L'avvocato di Proietti è Carmine Lombardo, il quale sembra piuttosto sereno per le sorti del proprio cliente.

"Il Tribunale del riesame ha definito le accuse di metodo mafioso con il termine "evanescenti - afferma il legale - In altri procedimenti, invece, l'associazione a delinquere è già stata bocciata dai giudici".

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