Cronaca locale

Luca Sacchi, un’altra donna nel mirino della procura

È la ragazza di Giovanni Princi, amico di Luca. La notte dell’omicidio è rimasta per molto tempo insieme ad Anastasiya. Forse per controllarla

Luca Sacchi, un’altra donna nel mirino della procura

Nuovi sviluppi sul caso Luca Sacchi, il personal trainer freddato con un colpo di pistola alla testa la notte tra il 23 e il 24 ottobre scorsi davanti a un pub del quartiere Appio Latino a Roma. Emerge nell’inchiesta la figura di un’altra donna. Un’altra figura da analizzare forse complementare oppure subalterna ad Anastasia Kylemnyk. Si chiama Clementina. Ed è la fidanzata di Giovanni Princi, l’ex compagno di scuola di Luca Sacchi, tratto in arresto venerdì scorso. Secondo la procura, Princi era il ponte nella trattativa tra il gruppo dell’Appio Latino e quello di Casal Monastero.

La sua fidanzata, amica della vittima e della Kylemnyk, finora, non ha rilasciato dichiarazioni spontanee agli inquirenti né è stata formalmente convocata. Ma potrebbe essere a conoscenza di elementi utili per chiarire il contesto in cui ha preso forma la trattativa per l’acquisto di droga sfociata nel delitto di Luca. La giovane conosce e frequenta Princi da diversi anni e con la coppia Sacchi-Kylemnyk ha trascorso anche una settimana di vacanza, quest’estate, nelle montagne del Veneto.

Fino a oggi, però, la figura di Clementina è rimasta sempre dietro le quinte anche se la notte in cui è stato ferito Luca, è stata al fianco di Anastasiya, anche quando è stata ascoltata dai carabinieri. Diversi amici che trascorsero la notte del 23 ottobre all’ospedale San Giovanni mentre Luca stava morendo, ricordano un passaggio importante. Intorno alle due del mattino i carabinieri del Nucleo investigativo convocarono la Kylemnyk per riascoltarla nella caserma di via In Selci dopo che i colleghi del nucleo Radiomobile e della compagnia di piazza Dante aveva acquisito una sua prima deposizione di fronte al John Cabot pub, subito dopo la sparatoria. Anastasiya si mise a parlare con Clementina per circa dieci minuti prima di dirigersi, con lei al fianco, in via In Selci dove dichiarò di essere stata vittima di una rapina da parte di due sconosciuti, che non sapeva nulla di droga o stupefacenti e di non avere molto denaro nello zainetto, solo pochi euro e una bottiglietta d’acqua.

Che cosa si sono dette le ragazze? E perché Clementina ha deciso di accompagnarla? Pura amicizia oppure, essendo quest’ultima la fidanzata di Princi e per questo forse a conoscenza di quello che il ragazzo faceva, aveva ricevuto il compito specifico di controllare la Kylemnyk ed essere sicura che Anastasiya non rivelasse verità scomode o che potessero mettere nei guai Giovanni? Se lo chiedono Alessia Marani e Camilla Mozzetti sul Messaggero. Oggi saranno ascoltati, intanto, lo stesso Princi, Valerio Del Grosso, Paolo Pirino e Marcello De Propris, il ragazzo che avrebbe dovuto fornire i 15 chili di marijuana al gruppo di Casal Monastero, nonché colui che armò la mano di Del Grosso.

Quest’ultimo sarà chiamato a spiegare diverse cose. Tra cui i suoi spostamenti dopo il delitto, utili a fare capire come si sia disfatto del revolver e dei 70 mila euro che erano nello zainetto di Anastasiya. Nel carcere di Regina Coeli, chiuso in cella, Del Grosso ha avuto il tempo di pensare e scegliere, alla fine, di parlare. Dopo quaranta giorni di silenzio e un primo interrogatorio nel quale ha fatto scena muta, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Ma ora è diverso perché in quaranta giorni le cose sono cambiate e dietro le sbarre, oltre a lui e al suo complice Paolo Pirino, ci sono finiti senza che collaborasse con gli inquirenti altri due personaggi chiave. Intanto emergono inoltre altri interrogativi che potrebbero essere chiariti. Del Grosso il giorno dopo l’omicidio ha incontrato, oltre a De Propris, un misterioso uomo non identificato al Burger king nei pressi di Tor Sapienza. Un uomo che forse potrebbe essere legato in qualche modo ai 15 chili di marijuana che De Propris stava lavorando e impacchettando la sera del 23 ottobre.

È lui il fornitore della partita di droga? Presto forse lo sapremo.

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