La monnezza arriva alle porte del Vaticano

I rifiuti arrivano fino alle porte del Vaticano, con disappunto dei negozianti che chiedono a gran voce il ritorno della raccolta ‘porta a porta’

La monnezza arriva alle porte del Vaticano

La monnezza di Roma è arrivata fino alle porte del Vaticano, con disappunto dei negozianti che chiedono a gran voce il ‘porta a porta’. Via dei Corridoni poco prima che abbia inizio l’Angelus è pulita, visto che gli operatori di Ama sono passati sia durante la notte che nelle prime ore del mattino. Ma dopo poche ore la strada comincia a essere zeppa di immondizia. La maggior parte dei commercianti chiede a gran voce di poter riavere la raccolta "porta a porta".

La denuncia di una negoziante: "Non passa più nessuno"

“Ridateci il porta a porta come prima della pandemia, altrimenti per noi è impossibile liberarci dei rifiuti in maniera corretta”, ha chiesto una negoziante che dopo aver chiuso il suo locale è giunta in via Corridoni con in mano varie scatole e scatoloni, come riportato da Repubblica. Ma la signora non è la sola a lamentarsi del degrado. “Prima le ditte venivano ogni giorno a ritirare una volta l'organico, un'altra la carta e poi la plastica. Insomma un cosa ben fatta. Ma ora non passa più nessuno davanti al negozio e io che devo fare, riempirlo di immondizia?”, ha spiegato. Ovviamente la commerciante deve caricarsi la monnezza e portarla fino al punto di raccolta dove si trovano i bidoncini per la differenziata, o comunque dove c’è posto.

Dopo pochi minuti arrivano due camioncini della municipalizzata che ritirano i sacchi neri che sono sul marciapiede, circa una ventina. La domenica ci sono meno operatori perché vengono pagati gli straordinari e quindi, poche ore dopo la raccolta, la strada sarà esattamente come prima, e forse anche peggio: continuano infatti ad arrivare persone con scatole e sacchi neri da abbandonare in strada. Camerieri, baristi, massaie, tutti che arrivano con sacchi zeppi di monnezza. In teoria non si potrebbe depositare la spazzatura la domenica, in quanto il servizio Ama prevede che la raccolta venga fatta solo sei giorni su sette, ma così non avviene. Gli operatori ritirano comunque tutto perché la strada deve essere mantenuta pulita il più possibile, a prescindere dalle normative.

La monnezza continua ad accumularsi

Un barista ha tuonato: “Di questi sacchi ne produciamo almeno una decina al giorno e non è pensabile né lasciarli dentro né metterli subito fuori dal locale perché poi che condizioni igieniche ritroviamo? Sarebbe un disastro”. Il barista non è neppure convinto che un servizio porta a porta possa essere soddisfacente, dato che loro, come lui stesso ha ammesso, non differenziano i rifiuti. Fortunatamente però c’è anche chi divide la carta, la plastica e il vetro. Se i sacchi restano però troppo tempo a contatto con l’asfalto non possono più essere riciclati perché diventano inquinati. Alla fine comunque, i sacchi sono troppi per poter essere raccolti tutti nei camioncini della municipalizzata, visto che l’andirivieni è continuo e la monnezza continua ad accumularsi in strada e sul marciapiede.

Un esercente ha precisato: “Ma che dobbiamo fare, noi chiudiamo alle 18 e se non li portiamo qui non c'è un altro posto, almeno qui sappiamo che ogni tanto l'Ama passa”. E così i fedeli e i turisti camminano tra un sacco di immondizia e l’altro, cercando di raggiungere la Basilica di San Pietro facendo lo slalom, accompagnati da odori terribili.

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