La mossa di Gualtieri: steward per i controlli sulla movida

L’ordinanza per dare un freno alla movida violenta è stata rimandata di almeno una settimana. Il 31 verranno allentate le norme anti-Covid

La mossa di Gualtieri: steward per i controlli sulla movida

Tra i tanti problemi che Roma deve affrontare c’è anche quello della movida violenta, ma il sindaco neoeletto Roberto Gualtieri è pronto a far scendere in campo gli steward. Intanto però l’ordinanza del Campidoglio per dare un freno a questo fenomeno è stata rimandata di almeno una settimana. Come riportato da Il Messaggero, nella giornata di ieri l'assessore allo Sviluppo economico Monica Lucarelli ha incontrato le varie associazioni di categoria dei pubblici esercizi insieme alle presidenti di I e II Municipio, Lorenza Bonaccorsi e Francesca Del Bello. A creare preoccupazione sono in particolare le notti dei fine settimana. La richiesta principale è quella di anticipare all’una la chiusura dei locali, quantomeno in zone come San Lorenzo e Trastevere, e non vendere alcolici da asporto dopo le 20, anche nei minimarket.

In arrivo gli steward

Il Campidoglio si è preso un’altra settimana per decidere dove intervenire, purché gli esercenti collaborino. L’idea sarebbe quella di inasprire le regole vigenti. Al momento i locali chiudono alle tre di notte e la vendita di alcol da asporto è vietata dalla 22. Ovviamente però ci dovranno essere i controlli, per fare in modo che le norme vengano rispettate. E qui sarebbero pronti a scendere in campo degli steward, oltre a un numero maggiore di agenti deputati al controllo, che potrebbero andare ad affiancare i poliziotti durante le verifiche notturne, almeno fino a quando non arriveranno a Roma altre forze dell’ordine. Gli steward verrebbero messi in campo direttamente dai gestori dei locali, così da non gravare sulle casse del Campidoglio.

L’assessore Lucarelli ha commentato: “Sono soddisfatta dell'incontro e della collaborazione concessa dalle associazioni, con il confronto e la mediazione tra le parti si troverà la soluzione migliore per rendere la città più sicura e la movida più vivibile”. La riduzione delle ore di lavoro non dovrebbe essere drastica e quindi non avrà ripercussioni sugli esercenti. Punto focale sembra quello di riuscire ad anticipare la chiusura dei minimarket. Claudio Pica, a capo della Fiapet Confesercenti, ha asserito: “Non siamo disposti a cedere che su Roma vincano 5 mila teppisti che non rappresentano tutta la gioventù. Siamo pronti in certe zone a valutare alcune proposte. Da parte nostra partirà una campagna di sensibilizzazione sul bere sano, siamo disponibili a garantire gli steward qualche correttivo alle norme in vigore lo aspettiamo, ma Roma non può essere una città chiusa deve essere una città controllata”.

Nel mirino i minimarket

Anche Sergio Paolantoni, della Fipe Confcommercio, sembra essere d’accordo: “Il tema è come alleggerire alcune zone da episodi che non sono più di mala movida ma direi microcriminalità e questa si combatte con un maggior controllo del territorio e in alcune situazioni potrebbe essere d'aiuto cercare di ridurre gli orari di alcuni tipologie, vietare la vendita degli alcolici soprattutto ai minimarket alle 20. Da parte nostra c'è l'impegno a collaborare con le forze dell'ordine garantendo una vigilanza privata”. Tanto più che si sta andando verso la bella stagione e con la primavera e l’estate è necessario mettere un freno alla movida sempre più violenta. La situazione a Roma ultimamente sta infatti peggiorando.

Vi sono alcune strade e piazze della Capitale completamente in ostaggio di bande di giovani, spesso ubriachi e violenti. Ad aver paura sono i residenti di piazza Bologna, Trastevere, Monti, Testaccio e San Lorenzo. La paura è che dal 31 gennaio, quando verranno allentate le misure anti-Covid, anche la movida vada ancora più fuori controllo. Nel pomeriggio di venerdì scorso a San Cosimato un gruppo di ragazzi aveva divelto alcuni pali e la segnaletica verticale. Non è raro vedere gang di ragazzini che la sera bivaccano per terra ubriachi. I residenti hanno anche paura a uscire di casa e tra l’altro vengono tenuti svegli fino a tarda notte da schiamazzi e risse. Anche a San Lorenzo, il quartiere universitario, la paura è tanta.

Il quartiere auspica un intervento serio anche perché, quando i locali chiudono, i ragazzi continuano a bere e a fare rumore. I residenti chiedono quindi che i controlli vengano organizzati dalla chiusura dei locali fino al mattino.

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