Cronaca locale

No Vax sferra calci in testa a un'infermiera

L'uomo, malato di Covid, ha rifiutato le cure e poi, dopo aver gettato a terra l'infermiera, l'ha presa a calci in testa. Fermato dai colleghi della donna è stato denunciato. Il grave episodio al San Camillo di Roma

No Vax sferra calci in testa a un'infermiera

Gravissimo episodio di violenza contro un'infermiera dell'ospedale San Camillo di Roma. L'11 febbraio scorso la donna è stata aggredita da un paziente No Vax. È solo l'ultimo di numerosi episodi di questo genere avvenuti di recente nel nostro Paese.

Il paziente, ricoverato nell'ospedale della Capitale per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute dopo aver contratto il Covid-19, ha rifiutato le cure ed ha preso di mira l'infermiera, gettandola a terra e prendendola a calci in testa. Alla donna, prontamente soccorsa e medicata, è stata fatta una prognosi di 10 giorni. L'aggressore invece, bloccato dai colleghi dell'infermiera, è stato allontanato dal personale di sicurezza del San Camillo e poi denunciato per lesioni. Dopo il grave episodio non mancano le condanne e le inevitabili polemiche.

"La sicurezza del personale sanitario nelle strutture ospedaliere è messa in pericolo sempre - sostiene il presidente dell'Ordine degli infermieri di Roma, Maurizio Zega - e il fenomeno cresce ogni giorno di più, con il protrarsi delle follie negazioniste sul Covid". All'infermiera aggredita e picchiata Zega esprime tutta "la solidarietà e l'affetto dell'Ordine romano". Proprio oggi "Roma conoscerà l'ennesimo raduno di irresponsabili che sono, si legge sulla stampa, pronti a 'creare disagi alla città': intanto uno di loro ha provato a spaccare la testa a chi voleva soltanto curarlo. Quando oggi si sentiranno le consuete dichiarazioni deliranti - prosegue - verrebbe loro da rispondere: andate a dirlo a questa giovane presa a calci in testa". "A noi sembra - cobclude Zega - che l'esercizio della professione sia reso ogni giorno sempre più difficile, e su questo le autorità pubbliche dovrebbero interrogarsi. Intanto ci pestano, ora qui ora là, poi gli infermieri sono bellamente dimenticati dal Governo in sede di legge Finanziaria, e così restiamo con compensi peggio che ridicoli".

"Vicinanza e totale solidarietà all'infermiera del San Camillo di Roma rimasta vittima dell'inaudita violenza di un no vax", dichiara la vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli. "Da mesi il personale sanitario è quotidianamente costretto a difendersi da pazienti che, pur essendo ricoverati perché positivi al Covid, non solo rifiutano le cure, ma addirittura aggrediscono medici e infermieri. Il fanatismo di queste persone ha davvero superato ogni limite ed è degradante constatare il livello di follia che sono in grado di raggiungere. Che una ragazza di 30 anni venga presa a calci in testa dal paziente a cui sta tentando di salvare la vita è qualcosa che lascia increduli e senza parole. Simili episodi devono, ancora una volta, far riflettere sulla pericolosità sociale di quanti, manifestando in strada o ricoverati in ospedale, danno sfogo alle proprie convinzioni, oltretutto sbagliate, con la violenza. Se perché negazionisti, complottisti o semplicemente no vax cambia poco: questi farabutti devono essere puniti in modo esemplare".

"All'infermiera del San Camillo aggredita da un paziente no-vax e a tutto il personale sanitario esposto all'odio dell'anti scienza vanno la mia solidarietà e un sentito ringraziamento", dichiara in una nota la deputata di Forza italia Annagrazia Calabria. "È inammissibile - prosegue Calabria - che i nostri sanitari continuino ad essere bersaglio di violenze da parte di chi, contro la ragione e il buon senso, nega la gravità del Covid e preferisce esporsi a rischi gravissimi anziché sottoporsi alle terapie.

Purtroppo sull'argomento è stata fatta troppa demagogia e a pagarne il prezzo sono quanti, tutti i giorni, combattono in prima linea per tutelare la salute di tutti".

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