Cronaca locale

La periferia avvelenata ​di Roma e quell'allarme per i morti di tumore

Il Tmb di Rocca Cencia è l’unico rimasto attivo nella Capitale, dopo che quello del Salario è stato chiuso per un incendio. I residenti denunciano un'elevata incidenza di morti per tumore

La periferia avvelenata ​di Roma e quell'allarme per i morti di tumore

“Qui l’aria è irrespirabile, non ne possiamo più”. Sono esasperati i residenti di Rocca Cencia, il quartiere alla periferia est della Capitale dove sorge uno stabilimento che tratta rifiuti indifferenziati.

Tmb Rocca Cencia, sovraccarico e non a norma

Lo stesso che qualche settimana fa Matteo Salvini ha cercato, invano, di visitare per un controllo ispettivo. Presidiato dallo scorso giugno da una camionetta dell’esercito, il Tmb di Rocca Cencia è l’unico rimasto attivo nella Capitale, dopo che un rogo ha messo fuori uso quello di Salario. “L’Ama ci ha impedito di entrare, motivando il divieto con i lavori di manutenzione ordinaria”, spiega Maurizio Politi, capogruppo della Lega in Consiglio Comunale. Un divieto insolito, soprattutto se a farne le spese è un senatore nonché ex ministro dell’Interno come Salvini. La spiegazione di tale atteggiamento da parte dei vertici della municipalizzata romana dei rifiuti, secondo i leghisti, è da attribuire al sospetto che l’impianto non sia a norma, come lascerebbe presagire anche un’indagine della Procura di Roma. “Da quando il Tmb Salario è stato chiuso, i dipendenti di Rocca Cencia sono costretti a lavorare in condizioni da incubo: sia dal punto di vista della sicurezza che della mole di lavoro, l’impianto è sovraccarico”, rivela Politi.

I disagi per i residenti e il rischio tumori

All’odissea dei lavoratori della municipalizzata si aggiunge il dramma di chi abita il territorio, investito da odori nauseabondi e flatulenze a ogni ora del giorno e della notte. Ma secondo i residenti, dietro ai cattivi odori, si nascondono anche seri rischi per la loro salute. “Le ondate di puzza fanno lacrimare gli occhi e bruciare la gola”, denuncia una donna sulla cinquantina. “Sul mio balcone - continua - si deposita ogni mattina del pulviscolo bianco, sono parecchio preoccupata”. “L’incidenza tumorale qui è altissima”, “il Tmb ci sta avvelenando” e ancora “siamo preoccupati per i nostri figli”, sono alcune delle frasi che più spesso ricorrono negli sfoghi degli abitanti di Rocca Cencia.

Tra loro c’è anche Aurelio, che vive ad appena 400 metri dall’impianto Ama. Ci accoglie nella sua casa con gli occhi velati da disperazione e paura. È appena tornato dall’ospedale, tra le mani stringe la cartella degli esami con il drammatico responso: “Mi hanno diagnosticato un tumore di Warthin”, ci dice. La vita è stata ingiusta con lui. Anni fa ha dovuto lasciare il lavoro a seguito di un brutto incidente che lo ha segnato nel fisico in modo permanente. Ma non si è dato per vinto e ha iniziato a fare sport paraolimpico, diventando campione italiano di atletica. Ora questa nuova sventura. “Tredici anni fa mi sono trasferito qua per accudire i miei genitori anziani e, ora, sono loro che devono accudire me”, racconta con amarezza. “Inizialmente i medici hanno riscontrato delle anomalie negli esami del sangue, poi ho mi hanno trovato i bronchi intasati e adesso anche un tumore”. “La certezza scientifica che dipenda dal Tmb non ce l’ho, ma il fatto che si siano ammalati anche due miei vicini di casa, madre e figlio, mi fa pensare”, chiosa il signor Aurelio.

L'inconcludenza della giunta Raggi

Pamela Strippoli, consigliera della Lega nel V Municipio, spiega: “Non abbiamo ancora dei numeri precisi, ma le testimonianze che abbiamo raccolto nel corso delle varie assemblee pubbliche sono allarmanti, dopo decenni di inquinamento indiscriminato la salute dei residenti di Rocca Cencia gli sta presentando il conto”. Un’altra piaga che affligge la zona sono le discariche abusive. Nonostante le bonifiche effettuate recentemente, strade come via di Sant’Alessio in Aspromonte, sono ancora stracolme di materiale tossico: copertoni, Eternit, amianto che spesso vengono dati alle fiamme. “Il problema è che il sindaco dice ideologicamente no a qualsiasi tipo di impianto, - denuncia Politi - anche ai termovalorizzatori, che servirebbero per dare una risposta all’emergenza sanitaria a Roma.

La giunta Raggi continua a raccontare la favola dei rifiuti zero, mentre la Capitale è sommersa dall’immondizia”.

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