La casa popolare data ai rom: scoppia la rivolta dei residenti

Dopo i fatti di Torre Maura, anche i residenti di Casal Bruciato protestano contro l'arrivo dei rom

La casa popolare data ai rom: scoppia la rivolta dei residenti

Dopo i fatti di Torre Maura il fronte del malcontento popolare si sposta tra i caseggiati di Casal Bruciato. L’ennesima rivolta anti-rom divampata in via Cipriano Facchinetti 90, verso le 18 di ieri pomeriggio, quando un gruppo di residenti è sceso in strada e ha rovesciato dei cassonetti per protestare contro l’assegnazione di un alloggio popolare ad una famiglia di rom che, alla fine, è stata costretta ad andarsene.

Una protesta spostata anche dagli esponenti di Fratelli d’Italia in VI Municipio che ieri hanno definito quell’assegnazione “una prassi che conferma come la sindaca Raggi preferisca occuparsi dei nomadi anziché delle famiglie romane in difficoltà”. Per riportare la calma e mettere al sicuro la famiglia assegnataria è stato necessario l’intervento dei Carabinieri della Stazione Roma Prenestina.

Il malcontento però è montato nuovamente questa mattina. Alle 11 decine di residenti si sono dati appuntamento davanti alla palazzina finita al centro delle polemiche per difendere il quartiere e sostenere una giovane madre che ha provato ad occupare la casa assegnata ai nomadi. Le argomentazioni sono sempre le stesse: “Non li vogliamo”.

Tra loro c’è anche Fabrizio Montanini, coordinatore dei comitati della zona: “Il modello da seguire – dice – è quello di Torre Maura, dove gli abitanti sono riusciti ad avere la meglio, se la Raggi intende superare i campi rom sulla pelle delle periferie si sbaglia”.

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