Mercati abbandonati, cantieri infiniti, gru fatiscenti: ecco la Roma di Gualtieri

Un mega hotel iniziato a costruire e mai finito e un mercato rionale diventato rifugio per vagabondi e senza tetto. Questo è bilancio dei lavori infiniti nei pressi di San Pietro, a tre anni dal Giubileo

Mercati abbandonati, cantieri infiniti, gru fatiscenti: ecco la Roma di Gualtieri

Ruspe ferme da mesi, o peggio ancora da anni. Sono i cantieri infiniti la Capitale che affliggono i cittadini e deturpano la Città Eterna.

Uno degli esempi più lampanti è quello della maxi voragine che costeggia la stazione San Pietro, uno degli snodi cruciali in vista del Giubileo del 2025. Qui doveva sorgere un mastodontico hotel. E invece a distanza di quasi vent’anni dall’inizio dei lavori si vedono soltanto le fondamenta. Tutto ha inizio con la stipula da parte di Ferrovie dello Stato, proprietaria del terreno, di una convenzione con una ditta che doveva edificare il mega albergo con tutta una serie di servizi collegati. Ma l’azienda in questione è fallita nel 2011 e i lavori si sono fermati. Quattro anni fa i residenti, come ci racconta Giorgio De Santis del comitato 'Laboratorio di quartiere San Pietro-Cavalleggeri' e membro di Cittadinanza Attiva, sono riusciti a far smantellare le gru fatiscenti. Ma ad accogliere i turisti che transitano dallo scalo resta lo stesso scenario desolante.

La realizzazione dell'hotel, oltretutto, era vincola da un accordo di programma che prevedeva anche alcune opere di interesse pubblico. “Avrebbero dovuto costruire un tratto di strada da Cavallegeri a Monte del Gallo e riqualificare alcuni edifici presenti in via del Crocifisso e, invece, non è stato fatto nulla. La via è ristretta dai new jersey e la struttura d'inverno diventa un acquitrino maleodorante”, racconta l’attivista. Il ritorno dei bus turistici rischia di rendere ancor più problematica la viabilità dell'intera zona. “Sei sindaci, compreso Gualtieri e tre commissari non sono riusciti a sbrogliare questa matassa”, osserva ancora De Santis. La vicenda, in effetti, è intricata: negli anni alla ditta sono state concesse varie proroghe, l’ultima un anno e mezzo fa, nonostante il fallimento. “L'accordo di programma stipulato con Ferrovie dello Stato doveva scadere nel 2013, ma dopo aver presentato ricorso il Tar diede una proroga fino al 2018”, spiega il residente. “Non è chiaro, però, che cosa dovrebbe costruire. Noi – conclude - chiediamo che la strada torni pienamente percorribile. Nel 2025 attendiamo milioni di pellegrini e troveranno questa voragine con il Cupolone di San Pietro a fare da sfondo”.

Ma quest'albergo non è l'unica incompiuta del quartiere. Basta spostarsi di poche centinaia di metri per imbattersi in un altro cantiere abbandonato al degrado. È quello del mercato di via di San Silverio. La struttura che già da mesi avrebbe dovuto ospitare i banchi di frutta e verdura è stata edificata ma resta vuota. “I lavori sarebbero dovuti finire in dieci mesi e, invece, durano da due anni e proseguono a singhiozzo”, dice Marco Pelagatti del Comitato Gregorio VII. “Attualmente – denuncia – qui non si vede nessuno e non è chiaro quando ricominceranno a lavorare”. Nel frattempo, introdursi all’interno del cantiere è facilissimo. I residenti denunciano furti di materiale, mentre qualcun altro giura di aver visto diversi clochard passare la notte all’interno. I problemi, però, non finiscono qui. Gli esercenti del mercato sono stati trasferiti in Largo Micara, un'area che prima della pandemia era destinata alla sosta di auto e bus turistici. “Qui i commercianti non hanno energia e acqua corrente e i bagni chimici fatiscenti vengono occupati dai senza tetto”, spiega Giorgio Pazzi, membro del Comitato Gregorio VII. “Ora che il turismo è ripreso, sorgerà un bel problema: dove andranno i bus?”, è la domanda che si fanno un po’ tutti in zona.

Lavinia Mennuni, consigliera comunale di Fratelli d'Italia, lancia l'allarme: “Questa è una zona strategica, molto vicina al Vaticano: dovremmo prepararci per il Giubileo e invece non siamo assolutamente pronti per accogliere i flussi dei pellegrini, anche per colpa dei lavori che non finiscono mai”. “Il mercato – conclude – deve riaprire il prima possibile per liberare quest’area ed evitare problemi seri per la viabilità del quadrante”.

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