Cronaca locale

Roma, da spettatore del processo ad imputato: nei guai 37enne peruviano

Lo straniero aveva rubato un cellulare mentre era in fila per i controlli al Tribunale di Roma dove si era recato per assistere al processo del cognato

Roma, da spettatore del processo ad imputato: nei guai 37enne peruviano

Entrato in tribunale da uomo libero semplicemente per assistere al processo del cognato, è finito anche lui sul banco degli imputati con l’accusa di furto. Il tutto nel giro di poche ore. A mettersi nei guai con la giustizia è stato un 37enne peruviano, Alex Negrete Nolasco, che si è reso responsabile, in modo a dir poco azzardato, di un crimine all'interno della cittadella giudiziaria di piazzale Clodio a Roma.

L’uomo, approfittando della fila che si crea davanti i metal detector, si è impossessato di un cellulare. Lo straniero, poco furbamente, non pensato che l’area è costantemente sorvegliata dalle telecamere e dalle forze dell' ordine.

La curiosa storia ha avuto inizio lo scorso lunedì quando un uomo racconta alla polizia penitenziaria di essere entrato in Tribunale dall'ingresso di via Golametto e di aver smarrito il proprio cellulare durante i controlli al metal detector.

Semplice disattenzione dovuta alla fretta? Non proprio. Quando hanno controllato le immagini riprese dalle telecamere di sicurezza, gli agenti hanno risolto il mistero. Dietro all’uomo, vi era uno straniero, Nolasco appunto, che pur non depositando alcun oggetto nel «rapidscan», ha preso un telefono e lo ha subito messo in tasca.

Le forze dell'ordine si subito sono messe in azione per cercare il responsabile del furto che è stato individuato nell’aula numero 14 della palazzina B mentre era in compagnia della sua ragazza.

Gli agenti li hanno sottoposti ad una perquisizione ma, con sorpresa, del cellulare non c’era traccia. Qualcosa, però, non quadrava. Le immagini non potevano mentire. E così, il peruviano è stato accompagnato negli uffici del commissariato interno al palazzo di giustizia dove ha visto il filmato che lo incastrava.

Non potendo più nascondere le proprie responsabilità, l’uomo è crollato ed ha confessato il crimine, accompagnando gli agenti nel bagno dove aveva nascosto la refurtiva. Come richiesto dal pm Lina Corbeddu, il sudamericano è stato arrestato e sottoposto all' obbligo di firma.

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