Cronaca locale

Stupro alla discoteca Factory, arrestato un buttafuori

Il 35enne di origini tunisine, addetto alla sicurezza del locale, è stato bloccato ieri all’aeroporto di Fiumicino. È accusato di violenza sessuale di gruppo

Stupro alla discoteca Factory, arrestato un buttafuori

Arrestato appena arrivato a Fiumicino il buttafuori tunisino considerato uno dei responsabili della violenza sessuale a carico di una ragazza avvenuta nel maggio scorso nella discoteca “Factory Club” di Roma. L’uomo, 35 anni, era infatti rientrato in Tunisia subito dopo lo stupro. E nella serata di ieri, certo che le acque si fossero calmate per il trascorrere del tempo, è sbarcato all’aeroporto Leonardo da Vinci, dove ad attenderlo c’erano però gli agenti della Squadra Mobile di Roma, in collaborazione con la Polizia di Frontiera.

L’uomo è finito in manette. È il secondo presunto responsabile dello stupro di gruppo che viene bloccato dagli agenti. Per la violenza di quella notte, la polizia aveva già arrestato a luglio un cittadino romeno di 25 anni. A quanto ricostruito dagli investigatori, l’uomo fermato ieri arrivò nel locale vicino alla discoteca mentre la ragazza subiva già violenza dal primo uomo. La giovane, vedendolo vestito con la divisa della security, sperò di essere aiutata da quel criminale che, al contrario, abusò di lei.

I terribili fatti si svolsero nella notte tra il 18 e 19 maggio quando la ragazza fu soccorsa all’interno della discoteca dopo essere stata stuprata da tre uomini a lei sconosciuti, in un ambiente di servizio vicino al locale, mentre era in corso una serata con centinaia di persone che ballavano a pochi metri di distanza.

Il personale della IV Sezione della Squadra Mobile, specializzato nel contrasto ai reati di violenza di genere, avviò subito una complessa e articolata attività investigativa che portò dopo qualche settimana all’individuazione di uno dei tre violentatori. Ora anche il secondo criminale è in gabbia, incastrato dalla prova del Dna. Analisi che hanno aperto anche per lui le porte del carcere di Regina Coeli.

Le indagini vanno ora avanti per rintracciare anche il terzo responsabile.

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