Coronavirus

Un terzo dei romani ancora in giro: "Non va bene, state a casa"

I dati raccolti dalla Regione Lazio sul tracciato delle cellule telefoniche sono significativi: tra il 30 ed il 35% dei romani effettua ancora lunghi spostamenti, dentro e fuori il Grande Raccordo Anulare. Preoccupato l'assessore alla Sanità D'Amato: "Non va bene, state a casa"

Un terzo dei romani ancora in giro: "Non va bene, state a casa"

Troppi romani sono ancora in giro, circa un terzo dell'intera popolazone che abita la Capitale. È questo il risultato ottenuto dal tracciato delle cellule telefoniche effettuato dalla Regione Lazio.

Il 33% effettua lunghi spostamenti

Se è vero che, rispetto ai giorni precedenti le misure di contenimento si è registrato un netto calo degli spostamenti, quanto fatto non è ancora abbastanza. I risultati parlano chiaro: come scrive IlMessaggero, se due terzi della popolazione ha capito l'antifona e rispetta, alla lettera, le regole dettate dal governo, non è così per l'altro terzo, in pratica una percentuale compresa tra il 30 ed il 35% che si diletta in spostamenti lunghi, non all'interno del proprio quartiere per fare la spesa o per andare in farmacia.

"State a casa"

"Non va bene": è questo il succo del discorso dell'assessore alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato che ha fatto preparare questo studio. "Ci sono ancora troppe persone in giro, per strada - afferma D'Amato - il nostro tasso di crescita del numero dei contagiati è attorno all'8%, tutto sommato meno alto di quanto temevamo. Ma non possiamo mollare proprio ora, le incognite sono numerose. State a casa. Ripeto: state a casa".

Oltre un milione gli spostamenti "sospetti"

Questi numeri tengono conto della settimana compresa dal 20 al 27 marzo e confrontata con l'ultima di febbraio quando non erano ancora in vigore le misure restrittive. I dati raccolti dalla Regione Lazio sugli spostamenti di 500mila utenze all'interno ed all'esterno del Raccordo sono enormi: se proiettati su tutte le compagnie telefoniche, si arriva ad un milione e mezzo. In una settimana normale, a febbraio, gli spostamenti a Roma erano arrivati a circa 4,5 milioni. La riduzione del 66% è stata significativa ma la mobilità continua ad essere troppo alta, intorno al 33-34%, una percentuale non giustificata dai soli automobilisti che si muovono per le consegne e per ragioni di salute o lavorative.

Discorso diverso, invece, per gli spostamenti all'interno di aree ristrette (entro un chilometro): rispetto ad una settimana normale, la riduzione è solamente del 28% ma, in questo caso, è stato preso in considerazione un territorio più limitato e legato a chi va a fare la spesa o porta fuori il cane.

200mila spostamenti al giorno

Su base giornaliera, quindi, gli stessi numeri ci dicono che nell'arco di 24 ore continuano ad esserci, circa, 200mila spostamenti dentro e fuori il raccordo romano, una mole ancora troppo consistente. Forse, l'unica soluzione per convincere anche i più imperterriti a desistere dall'andare in giro restano i numeri: a Roma e provincia i casi positivi al Covid-19 sono già 1.652, su tutto il Lazio 2.706, di cui 133 in terapia intensiva.

Roma e Milano " a braccetto"

Il dato di Roma è molto simile a quello di Milano: anche nel capoluogo lombardo un numero compreso fra il 30 ed il 40% "non si ferma".

È bene specificare che, in entrambi i casi, lo studio degli spostamenti effettuato sui cellulari tramite la scheda sim avviene in forma anonima e con il totale rispetto della privacy.

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