«Romeo e Giulietta» all’Ariberto Shakespeare spiegato ai bambini

Uslenghi nei panni del cantastorie invita i piccoli a recitare sul palco

Matteo Failla

Forse uno dei modi migliori per avvicinare un bambino al teatro è quello di trasformarlo da semplice spettatore ad artefice della scena, e permettergli di far riaffiorare dal proprio inconscio quella carica teatrale ancora inesplorata.
Questo sembra il principale obiettivo di Luca Uslenghi, attore, clown, ma soprattutto creatore di spettacoli per bambini con esperienza internazionale (Francia, Tunisia, Repubblica domenicana, Camerun), che domani e domenica porterà al Teatro Ariberto la versione riadattata a misura di bambino (dai cinque anni) del capolavoro di William Shakespeare Romeo e Giulietta, con le musiche di Sergej Prokofiev.
Luca Uslenghi, nei panni del cantastorie, narrerà le vicende salienti, invitando i bambini a rappresentarle, cosi da comprenderle e viverle appieno. «Dai primi anni di età - spiega infatti Uslenghi - per i bambini è più facile comunicare ed esprimere le proprie emozioni con l’interpretazione e la drammatizzazione di personaggi teatrali».
Ma l’intento non è solo quello di spingere i bambini ad avvicinarsi al teatro, ma anche quello di offrire loro un percorso di crescita psicologica, sia negli spettacoli teatrali proposti dal Teatro dei bambini - I giochi del sole sia nelle lezioni che il clown attore tiene nelle scuole elementari. «La pratica teatrale favorisce il superamento dei problemi che normalmente accompagnano lo sviluppo - afferma l’attore -, tra i quali anche la timidezza, il cattivo rapporto con il corpo in mutamento e a volte l’eccessiva aggressività».
E quest’anno gli spettacoli di Uslenghi affronteranno altri titoli importanti che potranno avvicinare i più piccoli alla cultura teatrale e non solo: in programma ci sono due spettacoli su I miti greci, Petruska e L’uccello di fuoco di Igor Stravinskij, ma anche Pierino e il lupo di Prokofiev e altri spettacoli riadattati da Uslenghi tra i quali spiccano Il segreto di Pulcinella e Il visconte dimezzato.
«Durante la rappresentazione teatrale il bambino è il protagonista che si muove sulla scena - afferma Uslenghi - creando espressioni corporee e comunicando in sintonia con lo spazio, le forme e la musica. La percezione delle proprie immagini interiori è una premessa essenziale per l’espressione e la creazione artistica del bambino».


«Gli spettacoli - spiega ancora Uslenghi - sono un luogo dove mettersi in gioco, un’opportunità per sperimentare e confrontarsi individualmente e in gruppo: sarà un’esperienza carica dell’energia che nasce dal divertimento e dalla complicità, dall’ascolto e dalla comunicazione di emozioni e di sensazioni».

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