ROMEO E GIULIETTA Storia d’amore in punta di piedi

Domani sul palco dello Smeraldo il balletto con Kledi Kadiu e Noemi Arcangeli

«Che cosa c'è in un nome?». Se lo domandava Romeo, maledicendo il suo che gli impediva di amare Giulietta. Da quando Shakespeare «inventò» la sfortunata coppia di amanti veronesi, alla fine del Cinquecento, se lo sono domandati tutti coloro che hanno dovuto scegliere fra ragione di famiglia e ragioni di cuore. «Romeo e Giulietta è l'amore per eccellenza, una vicenda così bella e tragica da rinnovare nei secoli la sua attualità», parola di Kledi Kadiu che è pronto, alternandosi con le puntate di Amici, a vestire per la prima volta in carriera i panni di Romeo, portandolo in scena sul palco del Ventaglio Smeraldo domani e poi in tournée fino ad aprile: «Se mi avessero proposto “un Romeo” in una versione classica, avrei forse rifiutato, perché non è nelle mie corde, anche se sono cresciuto nel mito del balletto classico». Dal balletto di Sergej Prokofiev, con l'inarrivabile coppia Nureyev-Fonteyn, alla rilettura in musical di West Side story, passando per le numerose versioni cinematografiche, questa è la storia d'amore più travagliata di sempre e anche fra le più imitate.
Ma la lectio che arriva sulla ribalta milanese è stata creata nel 1989 da Fabrizio Monteverde per l'allora giovane balletto di Toscana, con l'obiettivo di stupire ed emozionare: oggi a riproporla è la compagnia del Balletto di Roma, per la direzione di Cristina Bozzolini e Walter Zappolini. Le disavventure dei due innamorati sono ambientate nel Sud Italia del secondo dopoguerra: Giulietta, interpretata da Noemi Arcangeli, diventa il simbolo di un irresistibile desiderio di sfuggire alle regole di un mondo piccolo e provinciale che impone alla donna una condizione di sudditanza. «Romeo, invece, - spiega Kledi Kadiu - è un giovane timido e introverso ma curioso di conoscere Amore». Animo gentile e delicato quello di questo novello Romeo, schiacciato da molte figure femminili: «Non c'è solo Giulietta, ma la scrittura di Monteverde mette in scena anche le due mamme, solo sinteticamente affrescate da Shakespeare». Mamma Montecchi è una donna forte, costretta però sulla sedia a rotelle: «Il suo ruolo è molto grintoso: è lei, come una dea ex machina, a istigare la vendetta per l'uccisione di Mercuzio.

Quindi il contrasto fra la sua grinta e la sua condizione fisica, sono altamente scenici. Mamma Capuleti - prosegue Kadiu - è invece molto più remissiva».
Teatro Ventaglio Smeraldo
Domani, ore 20.45
Tel. 02-29006767

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