Paolo Marchi
Tre, quattro e quattordici, il Brasile impazzisce di gioia: terza affermazione consecutiva al campionato del mondo per 4-1 sul Giappone (per primo in vantaggio però... ) e 14° gol di Ronaldo, record di Muller eguagliato. Nessuno ai mondiali ha segnato come loro. E certo che magro non lo è diventato in un paio di giornate e tanto meno un fulmine che si muove saettante come lo struzzo dei cartoon sul campo di gioco, però Ronaldone ieri, in un Brasile già qualificato agli ottavi, ha scritto una pagina di storia del calcio e altre ne scriverà da qui al 9 luglio. Il Fenomeno, un fuoriclasse sempre più discusso, quasi sempre a ragione, per lo smalto appannato, ha pure superato Pelè nella graduatoria dei capocannonieri brasiliani di ogni epoca ai mondiali. Dodici gol aveva segnato O Rey tra il 1958 e il 1970 (lultimo allItalia nella finale a Città del Messico), dodici lex interista tra Francia 98 (quattro, coppa però persa contro Zidane & Co.) e il Giappone nel 2002 (otto, finale compresa contro una Germania ko). A quota 13 si è affiancato a Fontaine, il francese tredici volte a punto nel 58. Con il raddoppio ha allungato e si è seduto accanto a Gerd Muller che segnò per 14 volte tra il 70 e il 74.
Ieri Ronie ha svegliato il Brasile non da un letargo, ma da una situazione deficitaria a livello marcature dopo una piacevole mezzora iniziale, come certo non fu nei due precedenti incontri. Contro un Giappone che per qualificarsi (e affrontare negli ottavi lItalia) avrebbe dovuto vincere con almeno due reti di scarto per migliorare la sua deficitaria differenza-gol (-2) nei confronti di Australia (0) e Croazia (-1), Parreira ha rinunciato agli esterni difensivi titolari, Cafu e Roberto Carlos, sostituendoli rispettivamente con Cicinho e Gilberto, con Juninho a centrocampo al posto di Zè Roberto. Inoltre pochi tatticismi, piuttosto il desiderio di giocare aperto per divertirsi. Robinho strappava applausi un paio di volte, al 10 e al 16, così come Gilberto al 26.
Il solito bel Brasile davanti, con Ronaldinho al servizio dei compagni, i soliti patemi danimo dietro. Al 34 stupore: Inamoto azzeccava il passaggio da destra verso sinistra per Santos con appoggio per Tamada: sassata e Dida per la prima volta superato in questo torneo. Con Croazia e Australia impegnate in una sorta di corsa al sorpasso, che al 90 premierà i canguri, il Giappone era a metà dellopera, con tanti a pensare a eventuali regali brasiliani verso un avversario allenato da Zico.
Errore: in pieno recupero, traversone da sinistra di Kakà per Cicinho, perfetta torre a centro area per un Ronaldo smarcato, tocco morbido di cabeza, senza nemmeno il bisogno di staccarsi da terra e pareggio. Prima segnatura per Ronie in Germania, la tredicesima in assoluto, Pelè superato e, come detto, Fontaine raggiunto.
Nella ripresa il Brasile salirà in cattedra e il Giappone dimenticherà qualsiasi sogno di promozione. All8 a segno Juninho: discesa sul fondo di Cicinho, traversone, respinta della difesa e missile dal brasiliano da oltre trenta metri. Sei minuti dopo il 3-1 di Gilberto, previa illuminazione di Ronaldinho.
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