Che cazzecca, direbbe il ministro Antonio Di Pietro, il prelibato salame di SantOlcese con la «piana» di San Remo (che poi sarebbe Sanremo)? Risposta della logica: niente. Risposta del portale telematico governativo Italia.it: «Cazzecca perfettamente, lo diciamo noi. Che in materia di turismo italico siamo lAutorità». Il SantOlcese è un prodotto tipico dellImperiese, San Remo è in provincia di Imperia, dunque San Remo è la patria del salame. Cazzecca. E pazienza se quei malcapitati navigatori di internet, in cerca di informazioni sulla Liguria, si imbattono in una serie di strafalcioni che neanche un bambino delle elementari... Cliccare per credere. Pagina web, alla voce «Provincia di Imperia». Testo: «San Remo, quando venne scoperta dagli inglesi, era un piccolo centro in una splendida piana». Pensiero stupendo: è chiaro che hanno spostato successivamente la città verso mare, scavalcando le colline! Non basta: il testo prosegue descrivendo le bellezze architettoniche del posto. Il Duomo, innanzi tutto. Peccato che non esista. Avanti così: servizi turistici, cinema teatro Orfeo, corso Matuzia 183. Questo cè. Ma è chiuso da dieci anni. Neanche un cortometraggio, figurarsi un colossal.
Capitolo attrazioni: «San Remo (e dai!), dalle strade mondane e i casinò affollati». Ma dove sono «i casinò»? Boh. Il tour prosegue fino ai Balzi Rossi: «Gli amanti della natura - ammicca il sito internet del ministero - scopriranno spettacolari grotte, dove si potrà praticare trekking». Forse in verticale, sesto grado superiore, vista la natura del posto. In orizzontale si rischia di finire in mare. Gli internauti più curiosi scoprono le altre meraviglie, tipo: «Capo Pino, porto turistico» (in realtà, è un complesso residenziale, lacqua è solo quella che sgorga dai rubinetti); «Marina di Andora, provincia di Imperia» (è nel Savonese); «Taggia, la città delle olive taggiasche» (la verità è che la zona di coltivazione delle taggiasche, materia prima dellolio extravergine Riviera di Ponente, va dalle valli di Albenga fino a Monaco). Sempre a Taggia: «Da segnalare il ponte rinascimentale a 16 arcate» (ma il ponte è medievale).
«Basta! - tuona il capogruppo di An in Regione, Gianni Plinio, allunisono con il consigliere Alessio Saso -. Presenteremo denuncia alla magistratura con richiesta di risarcimento danni nei confronti del vicepremier Francesco Rutelli e del curatore del portale Italia.it per le responsabilità connesse ai molteplici e gravi errori relativi al turismo ligure. Siamo fiduciosi nei magistrati ai fini sia dellaccertamento delle responsabilità, sia dellimmediata correzione degli errori». Leventuale risarcimento andrebbe a favore di iniziative promozionali del turismo ligure, soprattutto allestero. «Ma intanto - sottolinea ancora Plinio - è enorme il danno che da una così grossolana disinformazione deriva alla nostra regione.
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