Il Corano permette lo sgozzamento degli animali quando sono ancora vigili. Ma gli animalisti dell’associazione Aidaa no. «È una barbarie crudele» sostengono. E in occasione della fine del digiuno del Ramadan, prevista per sabato, sfoderano un mini esercito di rondisti per controllare le macellerie islamiche e vedere come vengono uccisi montoni, capre, agnelli e pecore.
Un centinaio di volontari in tutta la Lombardia, sessanta solo a Milano, si fingeranno normali clienti intenzionati ad acquistare della carne. E denunceranno qualsiasi tipo di irregolarità e crudeltà. Non è una questione di credo religioso, ma di semplice rispetto per gli animali che, poveretti, almeno dovrebbero aver diritto allo stordimento prima di essere sgozzati. I volontari gireranno in gruppetti di tre persone: di giorno andranno per macellerie e di notte si aggireranno nelle zone «calde» in cui solitamente vengono uccisi gli animali, operazione che spesso avviene nelle abitazioni private.
«Lo scorso anno - spiega il presidente di Aidaa, Lorenzo Croce - la nostra iniziativa ha suscitato alcune polemiche di carattere razzista e religioso. Nulla di più sbagliato, noi vogliamo solo evitare le atroci sofferenze a cui vengono sottoposti gli animali uccisi per sgozzamento e per questo chiediamo quanto meno vengano rispettate le norme sulla macellazione, previste dalla legge italiana. Non polemizziamo con nessuno, ma ci pare una pratica barbara quella dello sgozzamento degli animali, che muoiono tra indicibili sofferenze, solo per celebrare la fine del Ramadan».
Gli stessi controlli «in borghese» sulle macellerie islamiche, non risparmiano comunque quelle italiane che, tra l’altro, hanno ricevuto già decine di denunce per irregolarità. La campagna di controllo è cominciata tre anni fa quando, alla fine del Ramadan, in un campo di Parabiago fu trovato un bue sgozzato, lasciato a morire dissanguato. L’anno scorso l’associazione Aidaa ha ricevuto 172 segnalazioni da tutta Italia per denunciare l’uccisione senza stordimento di vitelli e bovini nelle cascine private, in campagna.
Ora, le ronde anti-sgozzamento terranno d’occhio in particolar modo viale Padova e viale Monza. E anche alcune zone a rischio a Brescia, Bergamo, Sondrio, Lodi, Vigevano e Varese. «Abbiamo fatto passi da gigante sulla tutela degli animali - spiega Lorenzo Croce - non possiamo tollerare crudeltà di questo tipo.
Nelle prossime settimane gli animalisti metteranno in campo un altro tipo di ronda per salvare i gatti neri da inutili sacrifici in occasione del ponte dei morti e di Ognissanti a novembre.
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