Ronde senegalesi, Lega contro Zoccarato

(...) l’invito. Nulla da dire sulla scelta di invitare uno piuttosto che un altro, ma se si decide di invitare componenti del Governo, credo che il minimo che si possa fare è non dileggiare il capo del Governo stesso in maniera così oltraggiosa».
A livello regionale i motori si sono subito scaldati e ora sono oltre i cinquemila giri. A prendere le difese del presidente del Consiglio è Luigi Morgillo, consigliere regionale del Popolo della Libertà con la carica di vicepresidente del consiglio, che ieri ha pubblicamente invitato gli esponenti di Governo a disertare la piazza delle feste del Porto Antico: «Se non arrivasse una smentita o pubbliche scuse da parte di chi non ha trovato nel proprio vocabolario nient’altro che una frase così infelice - attacca Morgillo -, invito calorosamente i nostri esponenti nazionali e regionali a non prendere parte ai dibattiti organizzati alla festa di Genova perché non è pensabile che si possano accettare insulti gravissimi e inqualificabili». Da ieri pomeriggio il coordinatore regionale del Popolo della Libertà Michele Scandroglio sta cercando di contattare i ministri del governo invitati ai dibattiti per chiedere di revocare la propria partecipazione, tutto questo mentre anche dagli alleati della Lega Nord si alza una voce in solidarietà con Silvio Berlusconi. Adriano Ragni, segretario leghista del golfo Dianese, è durissimo nei confronti dei vertici Pd: «Se la motivazione della mancata partecipazione del presidente del Consiglio è questa, invito tutti i rappresentanti della Lega Nord a non partecipare. Stiamo scendendo troppo in basso. Se i leghisti parteciperanno, da segretario del golfo Dianese, prenderò le distanze».
Irritato anche il senatore ligure del Pdl Enrico Musso, unico esponente locale ad essere stato invitato ad un dibattito: «Mi aspetto delle scuse, è una battuta “porcata” ed una pesantissima caduta di stile - spiega Musso -. Mi auguro che una parola di censura rispetto a quanto detto da Paganelli sia mossa dal segretario Dario Franceschini». Dunque netta presa di distanza ma ancora nessuna presa di posizione su un eventuale boicottaggio all’appuntamento al quale è stato chiamato a partecipare: «Ci sto riflettendo, sono irritato e amareggiato - prosegue -, se dovessi andare non mancherò di sottolineare questo episodio».
Anche il Partito liberale interviene nella vicenda con Beppe Damasio: «Non sono certamente tra quelli che osannano Berlusconi - precisa l’esponente del Pli - ma se queste scuse non avvengono credo che tutti coloro che ricoprono figure istituzionali dovrebbero disertare e rinunciare al “fritto misto” perché solo quello resta di questa festa».
Ma il più duro nell’attacco al Pd e alle battute del suo responsabile nazionale per la festa, rimane Luigi Morgillo: «La tattica dell’aggressione personale all’avversario politico e la convinzione della superiorità morale sono gli antichi vizi che contraddistinguono da sempre il dna degli esponenti del Pd oggi, Pds e Ds prima, dai quali eredi di Stalin e Lenin non riusciranno mai a guarire».

Morgillo parla ancora di «pessimo gusto e mancanza di rispetto che si deve nei confronti delle istituzioni nazionali e della vita privata delle persone», poi il vicepresidente del consiglio regionale chiosa: «è evidente che se Berlusconi non viene invitato è perché i suoi argomenti fanno paura agli organizzatori e ai dirigenti del Pd».

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