Rosita la pasionaria: «Le nostre battaglie per la gente»

La Torre si ricandida al XVII municipio col presidente Vernarelli

Stefania Scarpa

Quando fece il suo esordio in campo politico, molti organi la definirono «la pasionaria di Borgo» sia per il suo modo di fare battagliero, sia per il fatto che ha un nome di origine spagnola. Parliamo di Rosita Torre che, dopo anni di presenza attiva, sul territorio del XVII Municipio, quale responsabile del Comitato di Base del Rione Borgo, ha assunto una veste più istituzionale divenendo consigliera del municipio retto da Roberto Vernarelli.
Ora occupa il terzo posto nella lista dell’Udc, sempre del XVII Municipio, uno dei due municipi romani amministrati da un presidente di tale partito. «Ho sempre ritenuto che il buon governo delle amministrazioni municipali e comunali non sia determinato dall’ideologia degli amministratori, ma solo da quanto essi riescano concretamente a fare a fronte delle richieste dei cittadini - dice -. Io ho collaborato con entusiasmo con il presidente Vernarelli nei cinque anni passati, perché ho visto in lui quella concretezza e quella voglia di fare che sono doti non sempre riscontrabili in molti dei politici».
Consigliera Torre, che cos’è stato fatto negli ultimi cinque anni nel XVII?
«Grazie anche all’impegno e alla collaborazione di alcuni consilieri e degli assessori, nel XVII municipio sono state create dal nulla ben 20 strutture sociali e si è passati dai circa 130 assistiti del 2001 agli attuali 3.500. Fiore all’occhiello del nostro municipio, il Centro di prevenzione dei disturbi alimentari (bulimia e anoressia), unico in tutto il Centro Italia, che fornisce un’assistenza a 360 gradi a tantissimi cittadini, in particolare giovani, e che di recente ha ricevuto un riconoscimento pubblico dalla Regione Lazio ed è stato citato come modello da riproporre in altre zone, dall’allora ministro Sirchia».
E che cos’è rimasto della «pasionaria» e delle battaglie «con la gente e per la gente», come recita il suo slogan elettorale?
«Anche da consiliera il mio approccio ai problemi è rimasto lo stesso usato nei comitati di quartiere. Sono stata sempre convinta che la gente debba essere coinvolta, in prima persona, nelle scelte che si fanno sul territorio e questa mia convinzione sono riuscita a tradurla in fatti concreti, grazie alla condivisione, da parte del presidente Vernarelli, di questo mio principio. E allora la gente ha avuto una parte attiva nella scelta della collocazione dei Pub, che in passato veniva decisa a tavolino dalle alte sfere del comune. Grazie a questo tipo di impostazione dell’azione amministrativa, sono stati promossi numerosi sondaggi popolari. Si pensi, fra tutti, a quello per il parcheggio di piazza Cola di Rienzo. Tale sondaggio, da me promosso, pur se contestato fermamente dall’opposizione e dall’amministrazione comunale, fu decisivo per far abbandonare l’idea di quel megaparcheggio che avrebbe sconvolto in maniera irreparabile il cuore del rione Prati».
E cosa conta di fare, nel caso venisse rieletta?
«Continuerei a fare esattamente quello che ho fatto fino a ora. Del resto, non sono di quelli che, eletti dopo le tante promesse fatte in campagna elettorale, cambiano il numero di telefonino e si fanno filtrare dalle segreterie. Mi auguro solo che il voto della gente ci confermi la fiducia per quanto abbiamo fatto.

E confermi il presidente Roberto Vernarelli che è nato, vissuto e ancora vive nel territorio del municipio a differenza del suo antagonista, una signora che solo ora, accompagnata da alcuni volenterosi consiglieri con funzioni da guida, abbiamo visto circolare nelle nostre strade che, sicuramente, percorre per la prima volta».

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