Cultura e Spettacoli

Rosolino: «Danzare per me è una tortura ma non mi arrendo»

Il nuotatore: «Non conosco neanche la differenza tra i passi. Ma sono un allievo modello e ho una grande maestra: la Titova»

Alessandra Miccinesi

da Roma

Soubrette e stiliste, attori di razza e comici, miss e medagliati dello sport. In tutto 14 coppie. Qualcuno lo fa per diventare un mito agli occhi del figlio, qualcun altro per sfidare se stesso. Altri per fame di notorietà. L'età media dei partecipanti si abbassa. La parola d'ordine è rendere più appetibile la gara, allargando la rosa degli aspiranti alle battute finali anche se questo vuol dire (spesso) rinunciare ai nomi famosi. Crederci, insomma. Per questo, dal cilindro magico della Ballandi Entertainment, in vista della terza edizione di Ballando con le Stelle - varietà di punta della corazzata Raiuno, dal 16 settembre ogni sabato, in diretta alle 21 spaccate - spunta di tutto, di più. C'è chi, come Eva Grimaldi, ha chiesto al neomarito, imprenditore veronese rimasto a casa a pensare agli affari, il permesso di partecipare alla trasmissione che la vedrà volteggiare, in coppia con il mitico Simone Di Pasquale (vincitore dell'edizione con Hoara Borselli). Per la stilista Chiara Boni, invece, abbinata a Samuel Peron (già partner di Loredana Cannata), l'idea di ballare il samba è diventata un chiodo fisso nel momento in cui ha visto ancheggiare in Shall we dance? Richard Gere e Jennifer Lopez.
E, cinque, sei, sette, otto. Non c'è muro anagrafico che tenga, legamenti inchiodati dalla sedentarietà, o senso del ritmo perduto che basti a togliere dalla mente dei quattordici vip, già cooptati per la pista da ballo mediatica di Raiuno, di rinunciare all'impresa. Filosofeggia con aria distaccata Rodolfo Laganà, altra new entry, che tra una foto di gruppo e una battuta fuori dalla sala prove, afferma: «L'importante non è vincere, è non partecipare proprio». Eppure anche lui è qua, chiuso in una delle tre sale dell'Auditorium Rai del Foro Italico, dove Milly Carlucci, regina incontrastata dello share e del buongusto, mette a punto la nuova edizione del programma. Prima di tutto uno sguardo alla lista dei contendenti. Per ora gli ufficiali sono 12, ma le trattative con Orietta Berti sono praticamente concluse. Dunque, oltre a quelli già citati, la lista include: la modella Sofia Bruscoli, già fidanzata del ballerino Joaquim Cortez e abbinata al maestro Manuel Favilla; Pamela Camassa, terza classificata a Miss Italia 2005; Antonio Cupo, il Christian Grey di Elisa di Rivombrosa parte II; il comico Biagio Izzo e Samanta Togni (già maestra di Fabrizio Frizzi); Sean Kanan, il Deacon Sharpe di Beautiful; Rudy Smaila, figlio dello showman Umberto; l'attrice Martina Pinto, ex Maria Goretti nella fiction di Giulio Base. Dulcis in fundo, la britannica Fiona May, vincente sul tartan nel triplo (è primatista italiana) insieme col maestro vincente l'anno scorso, Raimondo Todaro.
Fiona, vincerà anche nel paso doble? «Chissà, devo essere una pazza a fare quello che sto facendo. Una bella responsabilità di fronte a milioni di italiani - confessa l'atleta specialista nel salto in lungo, sposata con Gianni Iapichino e madre della piccola Larissa -. È stato proprio Gianni a convincermi a ballare in tivù. Ero stata già contattata per la scorsa edizione del programma, ma avevo gli impegni d'atletica e ho dovuto rinunciare». Vent'anni di sport a fronte di tre settimane di ballo da sala: che idea si è fatta? «Devo aver sottovalutato questa disciplina, in passato. Ho fatto danza classica da bambina, ma ho qualche difficoltà con i movimenti di scioltezza e di bacino - spiega l'atleta giamaicana naturalizzata italiana che sta per debuttare in tivù nella fiction Butta la luna regia di Vittorio Sindoni -. Mia figlia, che a quattro anni sogna di fare la ballerina, dice che sto facendo una follia. Ma io ho i ritmi caraibici nel sangue e farò uscire fuori la mia femminilità anche nel valzer. La cosa che mi piace di più di quest'avventura - confessa vezzosa la May, che ha scoperto un autentico feeling con il set -? È l'idea di mettermi un costume trafitto di paillettes».

La vanità, si sa, è femmina.

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