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Rossi prima fa il somaro poi si mette davanti a tutti

Misano. Trovato il modo per sdrammatizzare sull’errore commesso domenica scorsa a Indianapolis, disegnando un bel somaro sul classico casco celebrativo per il gp di casa, Valentino Rossi ha ritrovato serenità e velocità. E, soprattutto, grande determinazione. Risultato: miglior tempo, per la sesta volta in questa stagione, e un passo gara da primato. «Bella pole, importante - conferma Vale -. E anche molto eccitante, perché a tre minuti dalla fine ero incasinato nel traffico e ho deciso di rientrare ai box a cambiare la gomma. Un gesto estremo, ma vincente. Qui sono sempre stato competitivo in tutti i turni, per la gara penso di essere a posto».
Piuttosto differente l'umore di Jorge Lorenzo, terzo a quasi mezzo secondo dal compagno di squadra, superato nel finale anche da Daniel Pedrosa. «Ho qualche difficoltà, specie con la gomma morbida. Ma il passo gara è buono e possiamo ancora migliorare nel warm up. Saremo in tre a giocarci la vittoria: la spunterà chi è più in forma» promette lo spagnolo, per la tredicesima volta (su 13 gp) in prima fila in questa stagione.
Insomma, sarà un’altra bella sfida, anche perché Pedrosa, il terzo incomodo, non parte affatto battuto, pur essendo leggermente più lento dei due rivali della Yamaha. «E lui non ha nulla da perdere» sottolinea giustamente Alex De Angelis, l'eroe di Indianapolis, settimo davanti ad Andrea Dovizioso. Proprio Dani potrebbe recitare un ruolo importante in questo gp e, più in generale, nel campionato, perché può sì puntare al successo, ma, soprattutto, potrebbe inserirsi tra i due della Yamaha, togliendo così punti importanti all’uno o all’altro.
«Pedrosa è sempre molto veloce in partenza e potrebbe anche tentare di scappare - è l'analisi di Rossi -, ma qui la mia Yamaha è a posto e riesco a essere veloce anche nei tratti più impegnativi del tracciato. Questo è un circuito molto stressante per la moto e per il fisico, perché ci sono tante frenate e accelerazioni. Partire dalla pole è sicuramente un vantaggio, seppure piccolo, perché qui non è facilissimo superare».
Poco più in là, Lorenzo pensa a come battere Rossi: un successo qui avrebbe un significato non solo sportivo ma anche e, soprattutto, psicologico. Con ancora cinque gare da disputare e 25 punti di differenza tra i due (a favore di Valentino), ogni aspetto diventa fondamentale, soprattutto in un momento in cui la rivalità sportiva tra i due è ai massimi livelli. Per la prima volta, Rossi ha manifestato qualche segno di insofferenza nei confronti della Yamaha per il rinnovo del contratto a Lorenzo («se avessero firmato per tre anni sarebbe stato logico - è la tesi di Valentino -, perché avrebbe significato per la Yamaha assicurarsi legittimamente il futuro, ma averglielo rinnovato solo per una stagione suona un po' irrispettoso nei miei confronti») ed è chiaro che arrivare davanti al compagno di squadra ormai diventa quasi una questione d'onore. Anche se Rossi, dopo la caduta di Indianapolis, predica prudenza.
«Sono competitivo e posso puntare alla vittoria, ma è chiaro che è più importante conquistare punti pesanti per il mondiale: ecco perché l'obiettivo rimane salire sul podio».
Una tattica più che legittima, ma poco credibile, perché in tutta la sua carriera Valentino non si è mai accontentato e sembra difficile che cominci a farlo proprio nel gran premio più vicino a casa sua, dove i tifosi vestiti di giallo riempiono ogni spazio delle colline attorno al circuito e il nome di Rossi viene pronunciato con venerazione, quasi come una divinità. È però altrettanto vero che, a questo punto della stagione, il titolo diventa prioritario e commettere un errore adesso potrebbe essere molto grave. Si prospetta quindi una sfida difficilissima, sia a livello di nevi sia a livello fisico, soprattutto se dovesse continuare a fare molto caldo.
«Questa è una pista molto impegnativa - affermano Rossi e Lorenzo, per una volta perfettamente in sintonia -, con tante frenate e accelerazioni violente. Una situazione molto stressante sia per la moto sia per il fisico».
In un clima tanto rovente, la cosa migliore da fare è sdrammatizzare. E Valentino, anche in questo, è un fuoriclasse.

«A Indy, mentre cadevo, ho pensato: “che somaro”! Così mi è subito venuta l'idea di disegnarlo per Misano: ho perso 25 punti, ma almeno ho risolto brillantemente il problema del casco per il gp di casa».

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