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Rossi: «La più grande fatica della mia vita»

«Abbiamo vinto in due», spiega Valentino emozionato e meno «cannibale» del solito

Benny Casadei Lucchi

nostro inviato al Mugello

Valentino Rossi qualcosa ha dato al motociclismo. Nel senso di emozioni, di vittorie, di sfide all’ultima curva. Eppure, appena rientrato nel box, il Dottore del motomondo ha detto: «È stata la gara più bella della mia vita, la più dura». E pensare che il ragazzo di corse ne ha disputate 163, ne ha vinte 81, e da ieri, con il successo numero 55 nella classe regina, ha scalzato dalla storia che impenna re Mick Doohan. Eppure, ripete «non ricordo un altro Gp così difficile e combattuto». Per la verità, il ragazzo dice anche un’altra cosetta, lui cannibale, lui ingordo di successi, lui che non ha mai spartito neppure una briciola di podio con gli altri: «Qui abbiamo vinto in due: io e Loris».
E l’abbraccio fra primo e secondo non mente: dopo il duello infinito, Capirossi smonta dalla moto e salta in braccio a Valentino. Come fossero due compagni di squadra dopo il gol della vita. Invece sono due rivali per la pelle, per grinta, per sponsor, per squadra, due nemici che hanno saputo regalare alle moto - e ammettiamolo, a tutto lo sport - una gran bella storia. Perché il Mugello duemilaesei non è stato solo una corsa: i piloti, tutti e più di tutti Valentino trionfatore e Loris vincitore-sconfitto, ma anche Hayden dietro loro e persino chi lungo la corsa si è poi perso come Gibernau e Melandri, tutti hanno raccontato ai novantamila assiepati sulle colline che lo sport è anche questo: rischiare la pelle, combattere sul filo dei trecento e quaranta orari e poi abbracciarsi sul podio come se avessero vinto tutti.
«Per questo mi sono emozionato», confida Valentino con un filo di voce, circondato com’è da mille giornalisti che non lo fanno respirare. «Io e Capirossi eravamo uguali in tutto: moto, gomme, grinta. All’ultimo giro pensavo proprio di non riuscire a spuntarla… Per di più, durante la gara, ho provato anche a giocare di furbizia, al giro 15, a farmi sfilare da Gibernau, e invece mi hanno passato lui, Hayden, Melandri, mi pareva di essere un pugile suonato… E mi sono ritrovato quinto. Ho persino pensato che ormai l’avevo persa». La gara più difficile di sempre, ripete il campione, «e forse per questo mi sono emozionato al traguardo e poi nel giro d’onore». Rossi che neppure vittorie e mondiali a raffica avevano commosso, si è commosso dopo il grande duello del Mugello, il duello dei due vincitori. «Perché quella tra me e Loris è stata una battaglia epica, e mi ha dato emozione, nel giro d’onore, fermarmi per guardare in faccia molti dei miei tifosi. È stato bellissimo. Lo devo dire: grazie pubblico, in pista sento il tuo calore».
Valentino stanco, Valentino romantico e intenerito, Valentino che però non perde d’occhio l’enorme rimonta che gli tocca fare. Ora i punti sono 65, mentre Capirossi e Hayden, appaiati come gemellini, se ne stanno in vetta a quota 99. «». E sarà fatica grande per tutti e per Vale su tutti.

«Perché questo è un mondiale davvero equilibrato - conclude sfinito - ci sono cinque piloti in vetta e tutti sono più o meno alla pari quanto a prestazioni… Insomma, ci equivaliamo. E, francamente, una sfida così rappresenta una grande stimolo, mi dà troppo gusto… La F1? Già, la F1. Io la mia scelta ormai l’ho fatta». Ed è quella giusta. I novantamila del Mugello sono tutti d’accordo.

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