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Rossi: ritorno un bambino e vinco per i miei piccoli fan

Capelli a zero, acclamato da baby tifosi. «Stoner non mi dà tra i favoriti? Vedremo cosa farà sotto pressione...»

nostro inviato a Torino

Il re dei bambini ha i jeans lunghi che s’impigliano sotto i tacchi, il capello corto «perché mi sono rotto di averli lunghi» e gli occhi eterni di chi è giovane e vuole restarlo. Nonostante le batoste degli ultimi anni, nonostante «sia diventato ormai un commercialista a furia di studiare la questione fiscale», nonostante Stoner e la Ducati continuino a punzecchiarlo. E chissenefrega, sembra dire e pensare il re dei bambini. Perché il suo popolo è tutto qui. Finalmente. Ed è la prima volta che accade. Forse per questo non fanno male le domande taglienti su Casey Stoner che non l’ha messo tra i rivali per il titolo e «si sarà scordato – risponde -... Casey parla male di me da quando ha vinto il titolo, ma dobbiamo ancora vederlo sotto pressione: ce la giocheremo io, lui e Pedrosa».
VIETATO SBAGLIARE. Forse perché la tensione degli altri uomini Yamaha è palpabile, forse perchè sa di averli motivati fin troppo a non sbagliare di nuovo «massì, ho strigliato il team a fine stagione perché sapevo che la moto si fa tra novembre e dicembre, e non possiamo più sbagliare», forse perché la sensazione dell’ultima chiamata è ovunque nel grande auditorium Agnelli del Lingotto. Fatto sta Rossi, quasi per trovare conforto, guarda fisso il suo giovane popolo in galleria: sono centinaia, centinaia di sguardi sognanti, centinaia di alunni delle elementari torinesi. «Per me loro sono tutto – dice -, il loro affetto è la cosa che in questi dieci anni più mi ha reso fiero. Perché i bimbi sono il futuro e se gli sei simpatico vuol dire che il tuo futuro è lungo».
DUCATI INGRATA. Però a Torino c’è voglia e bisogno di stupire anche gli adulti, anche i molti vestiti grigi, incravattati e preoccupati di questa presentazione: il super sponsor Fiat, i giapponesi, tutti sanno che Valentino chiede un missile. «Rivoglio il mondiale. La squadra ha lavorato, martedì in Malesia avremo le prime indicazioni... e poi è il team con più titoli mondiali al via». Si riferisce ai suoi sette e ai due in 250 del neo acquisto Jorge Lorenzo. «Chi vorrei battere alla prima gara tra Pedrosa e Valentino? – ammette il giovane spagnolo – Ovviamente lui vorrei battere». Saranno grane per Vale.
COME ALONSO ED HAMILTON Questo, infatti, il biglietto da visita di Lorenzo. E anche qui si apre un capitolo grande: perché Vale ha finalmente le Bridgestone che hanno aiutato la Ducati a volare, mentre il compagno monterà le Michelin tradite da Rossi. «Penso che l’orgoglio francese li spingerà a dare davvero il massimo» confida lui. Già, ma se Lorenzo dovesse volare che cosa potrebbe accadere? «Non sarà come tra Alonso e Hamilton, almeno per quest’anno» risponde Lin Jarvis, gran capo Yamaha. Lo spera.
RISCHIO SPY STORY Per via della rivalità fra polimeri, si profila però una possibile spy story. Perché la novità vera della Yamaha M1 2007 sono le due anime dentro di lei. Avendo gomme diverse, i due piloti non potranno scambiarsi informazioni, dovranno «delegare tutto a dei tecnici preposti – spiegano in Yamaha – Anche i computer saranno diversi».
Tensione in vista dunque. Forse anche per questo Valentino preferisce parlare con i suoi bambini. «Per diventare bravo come te che cosa devo fare?» gli chiede uno di loro; «quanti anni hai?» gli domanda Rossi, «nove» risponde il piccolo, «e allora sei già in ritardo». Oppure: «che cosa hai pensato alla tua prima gara?». «Che sarebbe stato bello vivere sempre così: devo tutto a mio padre che mi ha fatto provare minimoto e go kart... quando da piccolo scopri quanto è bella questa sensazione, non la scordi più». «E senti, quando avrai un figlio che cosa gli insegnerai?». «Ad andare in moto.

È la cosa che so fare meglio».

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