Sono tutti contenti. Perché il sette volte campione del mondo Valentino Rossi, campione nella 125, nella 250, nella 500, nella MotoGp con due moto diverse e per quattro volte di fila, questo signore qui, da ieri è ufficialmente un pilota di F1. Nel senso che i due secondi secchi limati al buon tempo di ieri, al primo assaggio in vita sua di una pista vera su F1 vera, stanno a dire che il record del circuito è lontano 3 secondi e che i tempi dei collaudatori (lo ricordiamo, piloti di F1 da anni) sono distanti solo un secondo e mezzo. Perché mercoledì Rossi aveva fatto 1.23.400 e ieri ha segnato 1.21.800. Quarantasei giri in tutto, quasi tutti al pomeriggio, intervallati da lunghissime soste per regolazioni e messe a punto. Non solo. Come per magìa, i cordoli che fino a giovedì erano rimasti lontani si sono avvicinati, i metri in frenata accorciati drasticamente e i tempi sono arrivati pur non cercandoli.
Per questo sorrisi a raffica per tutti, fra gli uomini dellentourage di Rossi e fra quelli della Rossa. «Sono felice», ha detto il Dottore, «sono contento di aver avuto la possibilità di tornare al volante di una Ferrari F1. Mercoledì avevo iniziato a Fiorano per riprendere la mano con la monoposto in vista di queste due giornate al Mugello, un circuito decisamente impegnativo. Ovviamente conoscevo già il tracciato anche se guidare qui dentro, dentro una macchina da corsa, è diverso rispetto al farlo in moto. In tutto ho percorso oltre 600 km». Ora vacanza vera (oggi sarà a Pesaro al Championshow) e di F1 se ne tornerà a parlare solo il prossimo anno.
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