Il Gruppo del Popolo della Libertà annuncia di aver presentato una interrogazione urgente con la quale chiede di conoscere l'importo esatto del compenso del «direttore di staff» del teatro Carlo Felice di Genova e se era opportuna la nomina di una figura dirigenziale aggiuntiva che graverà come costo suppletivo sulle casse già in deficit del Carlo Felice. Sulle polemiche di questi giorni interviene il capogruppo in Regione del Popolo della Libertà Matteo Rosso, promotore dell'iniziativa consigliare: «In questo modo si depotenzia la figura del sovrintendente e si gravano, di un costo aggiuntivo, le casse già pesantemente in "rosso" del Carlo Felice». «A questo punto - aggiunge l'esponente del Pdl - vorremmo comprendere quale sia la reale necessità di questa nomina che, visti i 15 milioni di deficit, non rappresenta di certo un buon modo per ricominciare».
Secondo il Popolo della Libertà la priorità avrebbe dovuto essere quella di risparmiare «razionalizzando e sfruttando al massimo le risorse già presenti. Purtroppo, visti gli importi sempre elevati delle consulenze a cui la Sinistra ci ha abituati, il nostro timore è che anche questa non sia da meno».
«Oltretutto questa nomina non è stata accolta nel migliore dei modi, accompagnata da polemiche e critiche che - conclude - in questa fase difficile che il Carlo Felice sta attraversando non fa certo il bene della principale istituzione teatrale e concertistica della nostra regione».