Rosso, lo stakanovista degli incontri elettorali

Rosso, lo stakanovista degli incontri elettorali

«Non ho ambizioni romane, dalla Liguria non mi muovo e questo è il mio primo impegno con gli elettori». Matteo Rosso, 42 anni, consigliere regionale uscente e candidato per il Popolo della Libertà giura fedeltà alla sua terra e al ruolo per cui si propone.
Nessun trampolino per lidi più ambiti, la sala del consiglio regionale è la meta nella quale vuole proseguire il suo impegno politico. «La mia famiglia è il mio punto di riferimento costante, la mia serenità: è per questo che ho deciso che devo rimanere qui»
Una famiglia che la sostiene costantemente. Sua moglie e i suoi figli Riccardo, Giovanni e Francesca
«Con mia moglie Angela condividiamo ogni momento anche di questo mio impegno politico. La mia famiglia, come la maggior parte delle famiglie, si regge su una reciproca collaborazione tra papà e mamma: nell’educazione dei figli ed anche nella gestione quotidiana della vita familiare. Come portare i figli a scuola, cosa che faccio quotidianamente»
Preciso e a tratti severo nel suo lavoro in Regione, come è Matteo Rosso nella vita privata?
«Dedico molto spazio ai miei figli. Con loro vado spesso a sciare anche se non sono un grandissimo sportivo. Amo il modellismo: macchine, aerei, motoscafi. Passioni che sto trasmettendo ai miei ragazzi»
Non è un politico di mestiere, prima della militanza c’è una laurea in medicina e anni lavoro nel settore sanitario
«Sin da ragazzo mi impegnai nel movimento giovanile della Democrazia Cristiana. Poi ho preferito dedicarmi allo studio e al lavoro come medico, perché ho sempre pensato fosse meglio realizzarsi nella professione, quindi ho scelto di tornare alla politica»
E a 34 anni è diventato consigliere comunale, quindi a 36 il salto in Regione. Dalle prossime elezioni cosa si aspetta?
«La vittoria di Sandro Biasotti ed un nuovo governo per la Liguria dove chi è giovane possa avere delle opportunità mentre chi è anziano possa ricevere l’assistenza che merita»
Una campagna elettorale fatta di incontri ristretti
«Ho preferito il rapporto diretto con gli elettori, incontri da 10 persone per conoscere la gente e farmi conoscere»
Il suo «libro degli sprechi» sulla giunta Burlando è andato a ruba. Se lo aveste proposto in libreria sarebbe diventato un best seller per le librerie genovesi...


«Nella sanità di cui mi sono occupato e mi occupo con più attenzione, come in altri campi, da consigliere di opposizione ho voluto mettere in mostra chi ha posto il proprio interesse personale a quello della collettività. I miei genitori mi hanno insegnato il valore dell’onestà, ecco perché mi sono presentato con lo slogan “Con voi senza compromessi”».

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