Con Rota e Dukas la classica «da film»

Robin Ticciati, l’ancor giovane (25 anni appena) e già lanciatissimo direttore d'orchestra inglese di origini italiane, per il suo ritorno a Roma, nella stagione di Santa Cecilia, ha scelto un programma legato al cinema. Ha scelto, innanzitutto, due brani dal colore strumentale inconfondibile, scritti per diverse destinazioni, ma successivamente sfruttate come colonne sonore di film celeberrimi - gli esempi sono a tutti noti: L’apprendista stregone di Paul Dukas che Disney volle nel suo Fantasia e il Preludio al pomeriggio di un fauno di Claude Debussy, sfruttato da Bruno Bozzetto nel suo Allegro non troppo; ma anche musicisti che al cinema devono principalmente successo e notorietà; fra questi, Nino Rota è l’esempio più straordinario pur nella sua anomalia. Di Rota, conosciuto come il «musicista di Fellini», Ticciati ha tirato fuori dagli archivi il Concerto per violoncello e orchestra n.2 (1973) nel quale prendendo spunto dall’iniziale citazione del Concerto n. 3 per violino e orchestra di Mozart, Rota espone una vasta tavolozza espressiva.

Tacciati ha chiamato a collaborare Mario Brunello, di casa a Roma e all'Accademia ceciliana, che al concerto di Rota sembra particolarmente affezionato, avendolo già presentato diverse altre volte. A conclusione del concerto la Sinfonia n.1 di Sciostakovic, altro compositore classico le cui incursioni nel mondo del cinema furono assai significative. Oggi alle 18 (in replica lunedì alle 21 e martedì alle 19).

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