Franco Battaglia
Lennesima balordaggine di questo governo è il dichiarato entusiasmo che i suoi esponenti stanno manifestando per i rigassificatori. Daltra parte, Prodi è uno, a quanto pare, facile agli entusiasmi. Si dichiarò un entusiasta di Kyoto, quel protocollo noto, urbi et orbi, come il più colossale fallimento ambientale internazionale degli ultimi 20 anni. E si dichiarò un entusiasta dellidrogeno, che è come laraba fenice: che ci sia ognun lo dice, ove sia nessun lo sa.
Ogni tanto mi chiedo come possa accadere che si riesca a partorirle senza sosta le balordaggini: bisogna essere bravi anche per questo. Eppure ci dicono che vi sarebbero, nel governo, anche figure competenti. Escludiamo Pecoraro Scanio, che tutti noi conosciamo e che si presenta da solo ogni volta che parla. O sghignazza. Però, ad esempio, è opinione corrente e diffusa che Bersani sia uno che ci capisce. Forse la fama gli proviene dal fatto di essere poco incline financo al riso. Altrimenti non vedo da quale altro fatto: dovrebbe egli, assieme al suo ridanciano collega, impostare la politica energetica del Paese ma, scopro (e solo così mi spiego tante cose), è laureato in filosofia: insomma, Bersani ha tutte le ragioni per non capire ciò di cui dovrebbe occuparsi. La sua unica consolazione è di non essere solo: unaltra è il ministro alla Salute, che può essere perdonata per aver affermato di voler abbassare la guardia nella lotta alla droga solo perché - da insegnante elementare - ignora che e perché la droga fa male alla salute.
La questione energetica nel nostro Paese è, forse, la questione più pressante: non disponendo di oro, diamanti o petrolio, la nostra Repubblica non può che essere «fondata sul lavoro». Perché ci sia lavoro è necessario che vi sia disponibilità denergia: la nostra è, insomma, una Repubblica fondata sulla disponibilità denergia abbondante ed economica, e minore è una siffatta disponibilità minore sarà la nostra ricchezza e più precario il nostro benessere. Se avessero capito su cosa è fondata la repubblica che governano non staremmo qui a discettare di rigassificatori.
A differenza del mercato del petrolio e del carbone, che è un mercato globale, quello del gas è un mercato intercontinentale: per 2 euri al barile le petroliere vanno da un capo all'altro del mondo, e con uguale facilità si trasporta il carbone; i gasdotti, invece, operano, principalmente, sulla terraferma. L'unico modo pratico di trasportare il gas per nave è di liquefarlo, il che significa portarlo, e mantenerlo, a temperature inferiori a 160 gradi sotto lo zero: alla larga! Bersani ha dichiarato che «si fa in tutto il mondo e mai sono successi incidenti». Uno laureato in filosofia ha il diritto di ignorare la differenza tra chilowatt e chilowattora, ma non il significato della parola «mai». 20 ottobre 1944, Cleveland, Ohio: a causa di una perdita di gas naturale liquefatto nel sistema di chiusura (che voleva essere ermetica), una esplosione causò 130 morti (in un solo istante oltre il doppio dei decessi causati dallincidente di Chernobyl in 20 anni). 10 febbraio 1973, ancora negli Stati Uniti, a Staten Island (giusto per curiosità, dove nel 1850 approdò, proveniente da Cuba, Antonio Meucci, con lintenzione, non perfezionata per mancanza di fondi, di brevettare il telefono che aveva inventato): unesplosione durante lavori di manutenzione ad un impianto di gas naturale liquefatto uccise 40 persone. 19 gennaio 2004, Algeria: unesplosione in un impianto di gas naturale liquefatto uccise 30 persone.
Sorgerebbe spontanea la domanda: ma - visto che la percentuale di gas naturale mondiale allocato in Siberia quasi uguaglia la percentuale mondiale di petrolio allocato in Medio Oriente - se vè lesigenza di ampliare lo spettro di possibilità di approvvigionamento di combustibile, perché fissarsi col costoso, sempre più raro, e pericoloso gas naturale, quando esiste il carbone che è economico, abbondante, sicuro, ed è oggi pulito? Gli impianti per bruciarlo li abbiamo già; e altri, soprattutto quelli che bruciano petrolio, possono facilmente convertirsi a carbone. La domanda non mi sembra cervellotica: sia negli Stati Uniti che nellUe il carbone è il primo combustibile per la produzione di energia elettrica (l'uranio è, in entrambi i casi, il secondo; a meno di considerare lUe a 15, nel qual caso l'uranio è al primo posto). Solo lItalia ha il carbone allultimo posto tra i combustibili convenzionali (luranio è addirittura assente).
Purtroppo mi rendo conto di porre domande al vento: Bersani sostiene pure che lItalia ha bisogno di una mezza dozzina di siti ove impiantare i rigassificatori e accogliere le navi che trasportano il gas naturale liquefatto.
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