Roma

Roulotte «del buco» al campo rom Eroina in cambio di merce rubata

Emilio Orlando

Diciotto tonnellate di rifiuti sono state raccolte ieri mattina all’interno del campo nomadi di via della Martora al Collatino. L’intervento di bonifica è stato effettuato da un privato cittadino, che nei pressi del campo nomadi possiede alcuni terreni. La pulizia si è resa necessaria per questioni di sicurezza ed è stata sollecitata dal sostituto commissario Guido Martino, responsabile della sezione giudiziaria della Polizia stradale, in quanto l’enorme montagna di immondizia si trovava nella parte del campo che affaccia sul tronchetto autostradale dell’A24. Il rischio per gli automobilisti sarebbe stato elevatissimo, qualora si fosse sviluppato un incendio. Quello di via della Martora è attualmente uno degli accampamenti con la più alta densità criminale. Sembra infatti che oltre a dedicarsi ai furti, i nomadi che vi abitano spaccino anche eroina. Secondo le testimonianze di alcuni tossicodipendenti che lo frequentano, pare che all’interno del campo vi sia una roulotte che i nomadi, una volta venduta la dose di eroina, mettono a disposizione dei drogati per bucarsi.
«Presenterò un’interrogazione urgente all’assessore alla Sicurezza della Provincia - ha detto il capogruppo di An a palazzo Valentini Piergiorgio Benvenuti - per conoscere la realtà circa la presenza di una roulotte definita da molti “roulotte del buco”, posizionata all’interno del campo nomadi irregolare di via della Martora, al Collatino, dove numerosi giovani consegnano merce presumibilmente rubata ai nomadi in cambio di droga, in modo specifico eroina, e della possibilità di potersela iniettare con tutta tranquillità all’interno della roulotte».
«Sostengo da anni - continua Benvenuti - che all’interno dei campi nomadi di Roma si svolgono attività illegali. Se questo fatto fosse accertato dalle forze dell’ordine sarebbe gravissimo. Diffusione dell’eroina attraverso un baratto di mezzi e attrezzature rubate, e utilizzo di uno spazio all’uopo creato all’interno del campo nomadi. Campi che stanno diventando sempre di più zone franche dove poter svolgere ogni tipo di attività illecita.

Ribadisco la necessità di una verifica globale di tutti i campi nomadi e delle attività che si svolgono all’interno».

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