Rowling cala ma resta irraggiungibile

Al primo posto c'è ancora lei: J. K. Rowling. Però questa settimana è un po' meno magica. Le sue vendite hanno iniziato a somigliare a quelle dei comuni mortali. Be', quasi. Harry Potter e la maledizione dell'erede. Parte uno e due. Ediz. speciale Scriptbook (Salani) questa settimana vende «solo» 31mila copie. Meno della metà di settimana scorsa ma comunque sempre tre volte le copie della più diretta inseguitrice: Sveva Casati Modignani. La Modignani, infatti, con Dieci e lode (Sperling & Kupfer) ne totalizza circa 10mila. Così questo romanzo, virato al rosa, riesce a tenere al terzo posto Andrea De Carlo: L'imperfetta meraviglia si ferma a settemila e rotte copie. Al quarto si posiziona invece la regina del giallo nordico Camilla Läckberg. Il domatore di leoni (Marsilio) si ferma a seimila e ottocento copie.

Da notare invece la discesa molto rapida verso il fondo della Top ten dell'autobiografia di Bruce Springsteen: Born to run (Mondadori). Ottavo posto e 5mila e cinquecento copie. Ma spesso con le biografie dei personaggi famosi va così, una rapida fiammata, che spesso corrisponde alle copie prenotate, e poi una rapida discesa. Ci sono invece libri che in discesa vera sembrano non andare mai. Ebbene sì, L'amica geniale (e/o) della fantomatica Elena Ferrante è ancora, per l'ennesima volta, in Top ten. Decimo posto e più di quattromila copie. In questo caso avranno magari aiutato le ennesime illazioni circolate in questi giorni sulla vera identità dell'autore/autrice/autori della saga. Ma in realtà la longevità della Ferrante in classifica è tale che non c'è bisogno di scervellarsi troppo sulle contingenze.

Del resto in questo momento la classifica è caratterizzata da pochissime novità che irrompono ai piani alti, in tutti i settori. E così si vedono tornare a galla i soliti evergreen, dai gialli di Malvaldi al Magico potere del riordino di Marie Kondo. Insomma, «sotto la Rowling niente» potrebbe essere una sintesi amara ma non sbagliata.

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